Oltre 6.900 alunni, gli istituti a Udine diventano 6

Superato il limite massimo di iscritti, serve una direzione in più. L'assessore Basana: la popolazione scolastica cresce, servizio distribuito meglio in città
20090903 - PISTOIA - EDU - SCUOLA: PER I PRECARI ARRIVA IL CONTRATTO DI DISPONIBILITA' - Alunni in aula in una scuola elementare di Pistoia, in una foto d'archivio. ..LUCA CASTELLANI/ANSA / DBA
20090903 - PISTOIA - EDU - SCUOLA: PER I PRECARI ARRIVA IL CONTRATTO DI DISPONIBILITA' - Alunni in aula in una scuola elementare di Pistoia, in una foto d'archivio. ..LUCA CASTELLANI/ANSA / DBA

UDINE. Negli istituti comprensivi udinesi, quelli che uniscono in un’unica direzione asili, elementari e medie inferiori, si contano 6 mila 956 alunni. Troppi secondo la Regione che ha fissato in 1.200 il tetto massimo consentito in ogni realtà.

Accertato che il primo istituto comprensivo gestisce 1.448 iscritti, 1409 il secondo, 1.412 il quarto e 1.548 il quinto, la giunta Honsell è stata costretta a rimodellare la distribuzione territoriale dei servizi scolastici creando un nuovo istituto comprensivo in città che passano così da cinque a sei.

La rivoluzione scatterà il prossimo anno scolastico (2014/15) con l’ingresso di un nuovo dirigente scolastico affiancato da un direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga). Un cambiamento che al Comune comporterà alcuni traslochi e l’individuazione di una sede per il secondo istituto comprensivo rimasto senza casa proprio a seguito del rimescolamento delle scuole.

I tecnici stanno verificando se il nuovo dirigente scolastico può essere ospitato nella scuola primaria Fritz, negli spazi utilizzati in passato dal terzo circolo didattico. Su questo punto, però, l’assessore all’Istruzione, Raffaella Basana, non si sbilancia: «Preferisco - afferma - coordinarmi con l’assessore al Patrimonio, Giacomello».

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L’obiettivo di abbassare il numero dei bambini negli istituti comprensivi alla fine si è trasformata in un’opportunità per il Comune per ridefinire la distribuzione territoriale. Inevitabili i passaggi delle scuole da una casella all’altra.

Nel primo istituto comprensivo, infatti, entrano le scuole dell’infanzia Taverna e la primaria Divisione Alpina Julia, mentre la Carducci, Gabelli, Marconi e Mazzini finiscono nel secondo istituto comprensivo che cede al sesto la Agazzi, la Garzoni, la Pick, la Valussi e la Zorutti.

E se il terzo istituto comprensivo è rimasto invariato, il quarto concede al sesto le scuole di Laipacco, la Pellis e la Pellico. Il quinto, invece, come detto, perde la Divisione Alpina Julia e la Taverna.

La scuola dell’infanzia con il maggior numero di bambini resta la Marco Volpe (120), mentre sul fronte delle primarie la più gettonata, in termini di iscritti, è l’Alberti (306). Sul fronte delle medie, invece, la più “affollata” è la Ellero (540).

«Abbiamo recepito le linee guida regionali pubblicate lo scorso ottobre» spiega l’assessore all’Istruzione, nel ricordare che il numero minimo e massima di iscritti concesso a ciascun istituto comprensivo va da un minimo di 600 a un massimo di 1.200 unità. La nuova mappa tiene conto di due esigenze avanzate dai dirigenti scolastici: la prima riguarda l’organizzazione di un doposcuola alla scuola media Bellavitis e per questo è stata abbinata alla primaria Girardini; la seconda il fatto che la primaria Silvio Pellico risulta territorialmente collegata alla media Valussi.

«Nella definizioni del piano abbiamo analizzato i luoghi dove sono ubicate le scuole per garantire un servizio più capillare sul territorio servito dal trasporto pubblico locale, lo conferma il fatto che la scela di garantire il collegamento tra la Pellico e la Valussi è stata determinata dal servizio offerto dalla linea 8 dei bus» aggiunge Basana senza dimenticare di ricordare che nella valutazione complessiva non è mancato un occhio di riguardo per le problematiche sociali cercando di distribuirle in tutti i sei istituti comprensivi.

L’altro dato analizzato dai tecnici di palazzo D’Aronco è l’andamento demografico confrontando le valutazioni di due anni fa quando furono istituiti i cinque istituti comprensivi. «Rispetto a due anni fa - sottolinea ancora l’assessore - la popolazione scolastica è aumentata anche se la media dei nuovi nati dal 2006 al 2013 si mantiene a quota 800 all’anno».

L’assessore auspica che le famiglie optino per la continuità didattica nello stesso istituto comprensivo, anche se in termini di insegnamento per gli alunni non cambierà nulla. Al massimo i genitori si troveranno a confrontarsi con un dirigente scolastico diverso rispetto a quello dell’anno scolastico in corso. Tenuto conto anche di queste variabili, il numero degli iscritti nei sei istituti comprensivi non supererà le 1.200 unità.

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