Ok a Pilosio: una newco per continuare

Il tribunale ha omologato il concordato preventivo che ha evitato il fallimento. Piano approvato dal 65,89 per cento dei creditori

La newco che garantirà continuità all’attività della “Pilosio spa” di Feletto Umberto può partire. A dare luce verde all’operazione di rilancio della storica azienda di attrezzature provvisionali per costruzioni e manutenzioni, ieri, è stato il tribunale civile di Udine, con il decreto di omologa del concordato preventivo cui era stata ammessa il 19 ottobre scorso. Incoraggiato dal positivo epilogo della procedura, che ha scongiurato lo spettro del fallimento, l’amministratore delegato austriaco Johann Strunz si è detto «molto fiducioso sulla veloce ripresa dell’azienda».

La decisione del collegio giudicante, presieduto da Francesco Venier (a latere Gianmarco Calienno, relatore, e Andrea Zuliani), ha tenuto ovviamente conto del risultato della votazione con cui i creditori, riuniti in adunanza l’8 febbraio, avevano approvato a maggioranza (con il 65,89 per cento dei consensi) la proposta concordataria. Il via libera all’omologa conclude il complesso iter avviato il 19 gennaio 2017, quando la domanda fu depositata, e passato attraverso una serie di integrazioni (ultima in ordine di tempo quella datata 24 gennaio e assistita dalle garanzie offerte dal socio “Polo Holding sarl”).

Da oggi, dunque, si entra nella fase operativa, con la costituzione della newco, attesa a giorni, e la nomina di una sorta di presidio di controllo - il liquidatore giudiziale, indicato in Ivan Jogna Prat, e un comitato dei creditori, formato da “All.co spa”, “Credit Agricole Friuladria spa” e “Cesped spa” - a tutela, insieme al commissario giudiziale, Daniela Kisling, non soltanto dell’attuazione del piano, ma anche delle garanzie presentate a suo corredo. Quello proposto, non a caso, è un concordato di natura prevalentemente liquidatoria. La provvista – ricorda il decreto – sarà assicurata in larghissima parte dalla monetizzazione delle rimanenze di magazzino (7 milioni 558 mila euro) e dall’incasso di crediti commerciali (6 milioni 968 mila euro), per complessivi 14 milioni 526 mila euro, a fronte di un attivo concordatario stimato in 17 milioni 214 mila euro.

Assistita nella procedura dagli avvocati Giuseppe Campeis e Paolo Bonolis, l’azienda si era impegnata a soddisfare i creditori attraverso pagamento integrale degli oneri prededucibili entro il 2018 e di quelli privilegiati entro un anno dall’omologazione. Quanto alla previsione per classe, era stata indicata la misura del 50 per cento per la prima (fornitori strategici), e del 20 per cento per la seconda (fornitori chirografari) e la terza (istituti di credito).

Le banche - ed è una novità non da poco - hanno accettato il cosiddetto rischio d’impresa. «L’entità della loro soddisfazione – ha spiegato l’avvocato Campeis – dipenderà dagli sviluppi del piano e sarà liquidata con strumenti di debito». Toccherà alla newco deliberare l’emissione di strumenti finanziari partecipativi (assimilabili alle azioni, ma senza diritto di voto), che saranno attribuiti ai creditori, e un aumento di capitale di 3,2 milioni di euro, integralmente sottoscritto da “Pilosio Group” mediante conferimento delle partecipazioni nelle società estere, e riservato a terzi. Tra gli adempimenti immediati, anche la stipula di patti parasociali.

Nel definire l’omologa «un passo molto importante» e che sancisce la fine di un «lungo e difficile» periodo, Strunz si è detto soddisfatto «perchè con questo decreto – ha osservato – sono stati riconosciuti gli sforzi che tutti, dai reparti produttivi agli uffici, hanno sostenuto in questo ultimo anno e mezzo».

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