Odissea per seppellire la madre in Kosovo

SACILE. «Per trasportare una bara in Kosovo siamo costretti a correre al consolato a Milano per il nulla osta: e mail e fax proibiti in Friuli? ». Dolore, costi e disagi per Q.J. una giovane kosovara...

SACILE. «Per trasportare una bara in Kosovo siamo costretti a correre al consolato a Milano per il nulla osta: e mail e fax proibiti in Friuli? ».

Dolore, costi e disagi per Q.J. una giovane kosovara che risiede a Sacile da otto anni. L’odissea è quella burocratica per tanti islamici. «È mancata la mamma – ha raccontato Q.J., sacilese d’adozione – e l’ultimo desiderio è stato di essere seppellita nella nostra terra. Ma la prefettura e gli uffici comunali non accettano documenti via fax o posta elettronica certificata, del nulla osta per trasferire la salma oltre frontiera. Dobbiamo recarci a Milano in ambasciata cercando di tornare quando gli sportelli locali sono ancora aperti».

Servono i documenti originali. «Non c’è tempo per attendere il nulla osta con raccomandata postale – ha aggiunto la kosovara immigrata –. La salma percorre in auto 1.200 chilometri da Sacile: il viaggio a Milano è una complicazione incomprensibile. In altre città gli uffici della prefettura e dei Comuni accettano l’arrivo dei documenti, in posta elettronica e fax. In Friuli occidentale ci sono altre regole?». (c.b.)

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