Nuovi market in viale Palmanova «Sono investimenti per la città»

Il vicesindaco Giacomello replica al centrodestra che vuole un referendum sulle rotonde. Parte dei 30 milioni che Conad spenderà nell’ex sito della Coca-cola serviranno per sistemare l’incrocio
Udine 17 agosto 2014.Viale Palmanova, semaforo di via del Partidor..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 17 agosto 2014.Viale Palmanova, semaforo di via del Partidor..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

«Se il centrodestra indice un referendum contro le cinque rotonde e i tre market a Cussignacco, chieda anche ai cittadini se preferiscono una rotonda all’incrocio del Partidor o il mantenimento di un semaforo che procura da sempre, soprattutto nelle ore di punta, code chilometriche sia in entrata che in uscita da Udine».

È secca la replica del vicesindaco e assessore alla Pianificazione territoriale Carlo Giacomello alla proposta lanciata mercoledì sera dal centrodestra, durante l’assemblea organizzata con i residenti di Udine sud per discutere i problemi della viabilità.

«Siamo disponibilissimi a portare avanti un ragionamento per la valorizzazione dei borghi e dei quartieri anche dal punto di vista commerciale – osserva Giacomello –, ma questo non può essere fatto escludendo altre realtà e non considerando gli investimenti che privati, soprattutto di questi tempi, vogliono fare rischiando soldi propri».

A maggior ragione se si tratta di investimento che come importo raggiunge le cifre impiegate per lo stadio Friuli: Conad sull’area dell’ex Coca Cola investirà dai 25 ai 30 milioni di euro, ricorda Giacomello, «il secondo investimento immobiliare a Udine dopo via della Faula».

L’intervento di urbanizzazione prevede la realizzazione della rotonda all’incrocio del Partidor, con la conseguente eliminazione del semaforo senza alcun costo per le casse comunali. «Sono 30 anni che il comune cerca di risolvere il nodo – argomenta il vicesindaco – per questo da sempre l’area è soggetta a un vincolo di viabilità, ma non si riesce mai a trovare i fondi per poter intervenire. Vogliamo perdere anche questo treno?».

Prosegue il vicesindaco: «Il centrodestra ci ha attaccato pesantemente durante la redazione del piano regolatore perché facevamo scelte che andavano contro la proprietà privata. Ora che c’è qualche privato che vuole investire non va ugualmente bene». Peraltro, i tre nuovi market sorgeranno su aree da sempre destinate a centri commericali e l’unica variazione sarà un contenimento dei metri quadrati costruiti rispetto al totale già esistente.

L’assessore vuole poi tranquillizzare i residenti sulle rotonde per la regolarizzazione del traffico di viale Palmanova: «Nulla è stato deciso – assicura –. Lo faremo, come nel caso del Partidor, solo quando si faranno avanti terze persone e potremmo dirottare gli oneri di urbanizzazione in tale direzione».

Nel frattempo, le rotonde rientrano in un progetto di previsione di viabilità che tenga conto per tempo dei possibili sviluppi dell’arteria, o per l’assessore, viale Palmanova rischia di finire come viale Tricesimo, dove «si è pensato prima agli investimenti commerciali e immobiliari e solamente in un secondo tempo alla viabilità». L’unica rotonda certa, dunque, è quella del Partidor, o almeno l’assessore lo spera, «prima che Conad si stufi di tutte queste polemiche sorte e decida di trasferire altrove i propri investimenti».

Prioritario, invece, intervenire e risolvere il problema del traffico, che costringe gli udinesi a continui incolonnamenti, a eccessiva rumorosità e, soprattutto, all’inquinamento derivante dalle polveri sottili: ai semafori sarebbero da preferire le rotonde «come avviene nel resto del Paese e in tutta Europa». «Chiediamo anche ai residenti di via Marsala, di via Veneto, di via Baldasseria Bassa e Media, cosa ne pensano del traffico che inevitabilmente si dirotta in queste vie quando in viale Palmanova ci sono lunghe code dovute ai semafori» polemizza l’assessore.

«Poi, se vogliamo fare un referendum per chiedere ai cittadini se preferiscono un supermercato a un’area verde pubblica, chiediamo loro con quali fondi pensano di realizzarla, visto che richiederebbe una spesa di circa sette milioni di euro, andando a togliere risorse ad altre opere ben più necessarie».

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