Nuovi contagi e un’altra vittima Il virus colpisce anche nelle valli
Supera quota 2 mila 700 il numero dei contagiati da Covid-19 dall’inizio dell’epidemia in provincia di Pordenone. C’è una nuova vittima, di Aviano, mentre il virus è arrivato anche in montagna.
Ieri secondo i dati forniti dalla Regione i positivi in provincia sono saliti a 2. 709 da inizio pandemia. I nuovi contagiati sono 20, il numero più basso di questi giorni, dovuto al calo dei tamponi nel fine settimana. Una nuova vittima: Giovanni Redolfi Fagara, 86 anni, di Marsure di Aviano. Era stato trovato positivo solo il giorno prima di essere ricoverato a Pordenone, dove domenica è morto. Continuano ad aumentare i pazienti al Santa Maria degli Angeli sia nel reparto delle degenze ordinarie, che in terapia intensiva, dove ieri erano occupati i 10 posti letto. A Spilimbergo in medicina contagiati altri infermieri e oss.
In questa seconda ondata di Covid-19, il virus ha raggiunto anche i comuni della montagna, dove non era arrivato in primavera. La cartina del contagio elaborata dalla Protezione Civile regionale (aggiornata ieri) indica solo due comuni “bianchi”, cioè senza contagi: Cimolais e Erto e Casso. Il virus è arrivato in Valcellina: a Barcis, 2 positivi, Andreis, 1 e Claut 5. A Tramonti di Sopra il virus era arrivato qualche settimana fa, ma ieri erano segnati 3 positivi, 1 a Tramonti di Sotto, 1 a Clauzetto, 11 a Castelnovo e 8 a Fanna. Tre i contagi a Vivaro, indenne in primavera.
Manca solo l’avviso di manifestazioni di interesse per trovare la struttura sul territorio per accogliere le persone positive che non possono rispettare la quarantena nelle proprie abitazioni. Lo emetterà l’AsFo (Azienda sanitaria Friuli occidentale) a breve per trovare una struttura disponibile ad accogliere i contagiati, che non necessitano di cure ospedaliere, ma che hanno necessità di un luogo fuori da casa. Scartata la casa dei Comboniani di via San Daniele (valutata invece dalla Protezione Civile regionale per le quarantene dei negativi) per la necessità di attrezzarla e trovare personale, la scelta è di una struttura “chiavi in mano”, già arredata e pronta all’uso e con personale. Sarà fatto un avviso per manifestazioni di interesse e poi si procederà. Tecnici del dipartimento di prevenzione sono al lavoro per trovare la struttura alternativa alla Rsa di Sacile: si parla di Rsa a Maniago, ma ancora nessuna decisione ufficiale.
La chirurgia dell’ospedale di Pordenone è sicura. Lo afferma il direttore del dipartimento Paolo Ubiali, all’indomani delle dichiarazioni di Gianluca Altavilla del Nursind, che aveva proposto di spostare al Cro gli interventi di cancro alla mammella e addome. «A Pordenone – ha detto Ubiali – il rischio infettivo nel reparto di chirurgia è pari a zero. Siamo nel padiglione A che è blindato e non ci sono pazienti Covid. Abbiamo creato percorsi dedicati verso le sale operatorie. La sala risveglio e la terapia intensiva post operatoria sono nel blocco operatorio. Non abbiamo avuto né un medico né un infermiere positivo. Siamo sicuri». Ubiali ha sottolineato che «abbiamo fatto tanta fatica per mettere in sicurezza tutto e non è corretto che escano messaggi distorti. La gente può fidarsi del nostro ospedale. Non si capisce perché poi dovrebbero essere trasferiti solo pazienti con due tipi di tumori, tutti hanno lo stesso percorso, condiviso: abbiamo 5 sale operatorie aperte ogni giorni e siamo in grado di rispettare i volumi». —
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