Nuove professioni al gattile cercansi “coccolatori” di mici
È la curiosa richiesta (di volontari) che arriva dal ricovero per felini in via Foscolo La titolare: «Le carezze rendono l’animale più socievole e più facile da adottare»

Con un’età compresa tra i 6 e i 120 anni, amante degli animali, empatico e disposto a passare fino a due ore alla volta con mici grandi e piccoli tra giochi, crocchette e carezze.
È l’identikit di una nuova figura “professionale” richiesta a Gorizia: il coccolatore di gatti. L’annuncio arriva da Ewa Princi, titolare del gattile in via Ugo Foscolo 28. Può sembrare un’idea bizzarra, invece non lo è affatto e ha una specifica utilità. «Abbiamo pensato di cercare questo tipo di persone, volontari, seguendo dei criteri scientifici basati sullo sviluppo relazionale e sano del gatto, in modo da permettere una maggiore adottabilità degli animali. Le persone preferiscono adottare gli animali più socievoli e i gatti, se vengono abbandonati e poi si ritrovano in un rifugio, spesso non hanno modo di sviluppare un adeguato rapporto con l’essere umano. Se, invece, ci sono contatti prolungati che avvengono quando i mici hanno da uno a tre mesi c’è molta più possibilità di avere in futuro degli animali affettuosi. È utile, comunque, seguire questa procedura anche con i felini adulti, ci vuole più tempo, ma possono ancora cambiare», spiega Ewa, specializzata in etologia e benessere degli animali che aggiunge. «Abbiamo pensato di chiedere l’aiuto di nuovi volontari perché quelli attuali sono molto occupati con le pulizie, le medicine e gli altri bisogni del gattile, non possono essere impiegati anche per queste “mansioni”».
Da quanto racconta è poi fondamentale che le tipologie di coccolatori siano molteplici. «Il gatto ragiona per categorie», prosegue Ewa Princi. «Se da piccolo ha a che fare per un certo periodo con gli anziani, sarà maggiormente a suo agio con loro anche da grande. Lo stesso accade con donne, bambini, persone alte, magre».
Quindi, la varietà dei futuri volontari sarà fondamentale per stabilire convivenze interspecifiche felici in città. Il “lavoro” da svolgere è semplice: carezze, giochi e soprattutto ricompense in cibo da somministrare come rinforzo a determinati comportamenti dell’animale. Il contatto fisico rimane il medium fondamentale della relazione, ma crocchette et similia sono assolutamente la materia di base per fare amicizia con i felini.
Per chi fosse interessato, al gattile ci sono ben 32 cuccioli e 15 gatti adulti con cui socializzare, suddivisi in gruppi (e relative stanze) per età. La struttura in via Foscolo è aperta con i seguenti orari: il lunedì e il sabato dalle 10. 30 alle 12. 30, il mercoledì e il venerdì dalle 17 alle 19. «Si sono presentate già diverse persone nella struttura», conclude Ewa Princi, «in particolare bambini che hanno apprezzato moltissimo questa esperienza».
Alla fine, fare il coccolatore è un mutuo scambio, oltre che un atto volontaristico, dove anche l’uomo, in definitiva, impara a ricevere oltre che a dare.
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