Nuove attività impattanti? Regione per ora alla finestra

MANIAGO. La Regione non intende, per ora, procedere con la sospensione di nuove attività impattanti che potrebbero aggravare la situazione ambientale del Maniaghese. L’interrogativo è stato posto...

MANIAGO. La Regione non intende, per ora, procedere con la sospensione di nuove attività impattanti che potrebbero aggravare la situazione ambientale del Maniaghese. L’interrogativo è stato posto ieri all’assessore regionale Sara Vito dal consigliere del M5S Eleonora Frattolin, la quale sostiene la necessità di una moratoria per evitare azioni che possano compromettere ulteriormente lo stato di salute del territorio, dopo che è riesploso il caso diossina. «Soltanto in seguito agli approfondimenti che Aas 5 e Arpa realizzeranno a Maniago, sarà possibile disporre di informazioni per supportare i decisori nelle iniziative di propria competenza – spiega Vito –. Quanto alle attività produttive, le autorizzazioni sono rilasciate da enti competenti, nel rispetto della normativa».

Ma la risposta non ha soddisfatto Frattolin. «Visto il riscontro di Vito, prendo atto che in questo Paese il principio di precauzione non viene preso in considerazione – osserva –. Nessuno si assume responsabilità. L’Aas 5 si è limitata a sconsigliare il consumo dei polli soltanto ai proprietari dei campioni analizzati. Ricordo che le norme europee stabiliscono che, per tali livelli di diossina (a Maniago quattro volte oltre i limiti, ndr), le autorità devono cercare le cause e rimuoverle. Come si può pensare anche soltanto all’eventualità di aggravare una situazione oggetto di monitoraggio speciale?». Frattolin ricorda che «le direttive europee sulla qualità dell’aria prevedono che si punti a un miglioramento, mentre il rischio che si correrà quando Zillo comincerà a bruciare rifiuti in quantità doppia rispetto all’attuale combustibile è di ottenere il risultato opposto. L’autorizzazione integrata ambientale prevede che, se sopraggiungono ulteriori elementi non considerati in sede autorizzativa, l’atto possa essere rivisto. La tutela della salute dei cittadini viene prima anche di libertà e diritto d’impresa. Mi auguro almeno che la Regione non lasci soli i sindaci che avranno il coraggio di mettere in campo azioni a tutela dei propri cittadini».(g.s.)

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