Nuova ditta di e-commerce all’Interporto

Bortolussi: «Gli investimenti stanno dando buoni frutti, anche aziende del legno e del ferro hanno chiesto spazi logistici»



Il nodo logistico di Pordenone, come ama definirlo l’amministratore delegato dell’Interporto Giuseppe Bortolussi, è sempre più attrattivo ed è a tutti gli effetti la nuova frontiera industriale dei servizi: entro la prossima estate una nuova e importante azienda dell’e-commerce, con 55 dipendenti, intende insediarsi nell’area del Centro ingrosso che nel pomeriggio di lunedì ha ospitato l’evento Top 500 organizzato in collaborazione con il Messaggero Veneto. E in primavera verrà inaugurato il nuovo collegamento ferroviario Pordenone-Belgrado. Insomma l’Interporto sta diventando visibile a livello europeo e Bortolussi ne è orgoglioso.

«Ci abbiamo visto giusto: lo dimostrano i fatti – ha commentato –. La Regione ci ha dato fiducia e stiamo dimostrando che gli investimenti stanno dando buoni frutti sul fronte sia dell’occupazione sia del fatturato. L’Interporto sta attirando l’attenzione: la spinta all’economia che arriva dal settore logistico è molto importante».

«Ci sono aziende legate al mondo del legno e del ferro che ci hanno chiesto spazi logistici e informazioni sui collegamenti ferroviari. Pordenone inizia a essere all’attenzione del sistema economico-produttivo – ha ricordato l’amministratore delegato –: questo significa che le carte che abbiamo deciso di giocare si stanno rivelando vincenti». Quanto al collegamento con Belgrado, Bortolussi ha fatto sapere che per il via è necessario completare una procedura autorizzativa relativa al trasporto di merci particolari. Il nuovo collegamento è stato annunciato da Transagent, impresa di Fiume (Croazia) che opera nell’Est Europa, in particolare in Serbia, Slovenia e Croazia.

«Importante è anche l’attenzione riservataci dall’azienda di trasporto e logistica Codognotto – ha detto Bortolussi –. Una realtà che sta investendo molto sul trasporto intermodale e che lo scorso settembre ha fatto partire da Pordenone il primo treno per l’Inghilterra».

Interporto come realtà vitale e sulla quale si stanno accendendo i riflettori internazionali. «L’Interporto non è più il deserto – ha messo in evidenza l’amministratore delegato –. C’è grande fermento attorno a questa realtà. Un paio di anni fa non si avvicinava nessuno, ora invece l’importante svolta. Ribadisco, quindi, che quello che stiamo creando non è campato in aria: è un progetto che guarda a un nuovo futuro per la provincia e non soltanto».

L’Interporto, come aveva ricordato anche il presidente di Unindustria Michelangelo Agrusti, è parte di un più ampio progetto di riorganizzazione che funziona perché legato alla capacità di programmare il futuro in maniera prospettica e organica e in cui si realizza ciò che è necessario in tempi relativamente brevi. «Il terminal, in particolare, modificherà sensibilmente i connotati dell’organizzazione logistica del Pordenonese, garantendogli un valore competitivo straordinario, è parte inscindibile di questa strategia – aveva sottolineato il numero uno dell’associazione di categoria –. Ulteriore tessera del mosaico è l’istituto superiore di logistica». Una scuola partita con venticinque allievi che seguono i percorsi di alta formazione post diploma per l’infomobilità e le infrastrutture logistiche. –



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto