«Nuova autostazione? Una vera assurdità urbanistica e sociale»

Cervignano: l’opposizione e alcuni residenti contestano il progetto. «Prevista in un’area popolata e con vie strette, con danni alla salute»
Bonaventura Monfalcone-28.11.2016 Stazione ferroviaria e zona limitrofa dove ci saranno i lavori-Cervignano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-28.11.2016 Stazione ferroviaria e zona limitrofa dove ci saranno i lavori-Cervignano-foto di Katia Bonaventura

CERVIGNANO. Dopo tre anni riparte l’iter di realizzazione del nuovo centro intermodale ed è bufera. Residenti e opposizione insorgono. Antonio Rossetti, capogruppo della civica “Le Fontane” chiede all’amministrazione di ripensare il progetto.

«Una brutta notizia – commenta Rossetti – per i tanti residenti di uno dei quartieri più densamente edificati e popolati di Cervignano, quello compreso fra la stazione ferroviaria, via Chiozza e via Colombo, servito da strade così strette che in passato è stato necessario istituire molti sensi unici. Si apprende che il sindaco vede di buon grado la notizia che il protocollo firmato dalla Regione e dalle Ferrovie dello Stato farà ripartire l’iter per la realizzazione del centro intermodale in fondo a via della Stazione. Quella che il primo cittadino definisce una soluzione che favorirà una mobilità sostenibile è una vera assurdità urbanistica e sociale, un danno per la salute e la tranquillità dei residenti».

“Le Fontane” fa notare che per permettere l’accesso delle corriere alla nuova autostazione sarà necessario costruire una nuova strada, lunga 400 metri.

«Dal cavalcavia di via Chiozza – spiega Rossetti – questa strada arriverà alla stazione ferroviaria affiancando i binari e correndo sotto le finestre delle palazzine lungo via Vespucci. Alla nuova autostazione faranno capo tutti i mezzi pubblici, che saranno numerosi a causa del previsto centro studi nell’ex caserma Pasubio. All’autostazione affluiranno anche molte automobili. Non ci sarà modo di realizzare un parcheggio abbastanza ampio. Si vogliono portare smog, inquinamento acustico, veicoli pesanti e molte più auto».

Rossetti annuncia che la lista di minoranza appoggerà i residenti contrari.

«Ci siamo già messi al fianco dei cittadini tre anni fa, diffondendo un volantino che spiegava le ragioni della contrarietà e proponendo una soluzione diversa: costruire il nuovo centro intermodale e il parcheggio a nord del fascio dei binari della stazione, in una zona vuota e dismessa, accessibile da via Ramazzotti con una bretella di poche decine di metri e collegabile alla stazione ferroviaria allungando di una cinquantina di metri il sottopassaggio della stazione».

Il sindaco, Gianluigi Savino, non è d’accordo: «Questo progetto è stato studiato in modo da non arrecare fastidi a chi abita nella zona. Risolverà il problema dell’afflusso degli autobus nel centro cittadino, elemento di disagio e inquinamento, e consentirà un’ottimale collocazione della nuova stazione. Avremo tutto il tempo per spiegare ai residenti i dettagli. A Rossetti abbiamo già fatto presente che la sua proposta non è attuabile da tanti punti di vista. Ci sono problemi tecnici che impediscono di procedere in quella direzione. La collocazione da noi proposta è l’unica possibile».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto