Nuova assistenza sociale: c’è il coach felicitatore

Stefania Ferreri lavora per i Comuni di Prata e Pasiano: ha finito la formazione Il modello terapeutico è basato sul sostegno alle famiglie con anziani malati
PRATA. L’assistente sociale si trasforma in “coach” per “allenare” gli anziani e le loro famiglie a scoprire le opportunità oltre la malattia. Si tratta dell’innovativo modello SenteMente portato sul territorio pratese dall’assistente sociale del Comune Stefania Ferreri, la quale ha affrontato un percorso specifico per apprendere tale metodo: si è concluso ieri con il “SenteMente day 2017” a Bologna. Ferreri ha quarant’anni, è assistente sociale dal 2003 ed è istruttrice di “yoga della risata”. Dal 2015 lavora per i Comuni di Prata e Pasiano occupandosi esclusivamente degli anziani.


In cosa consiste il modello SenteMente?


«Questo modello terapeutico permette di entrare in contatto con la fragilità e di sostenere chi convive con una malattia, in modo che non sia trattato come un corpo ma come una persona. Nasce da un’intuizione di Letizia Espanoli, formatrice in abito sociosanitario da trent’anni. Inizialmente pensato per gli anziani che soffrono di demenze senili, può essere applicato a numerose problematiche e in diverse fasi della vita».


Come si applica nel concreto?


«Si basa sull’ascolto dell’anziano senza fermarsi alla diagnosi. L’anziano non è la sua malattia, ma convive con la sua malattia. La mia volontà è quella di diventare “allenatrice” dei miei utenti e delle loro famiglie, spronandoli ad andare oltre la diagnosi. Spesso chi ha a che fare con la malattia si concentra su ciò che ha e su ciò che non può più fare. Il modello che vorrei portare a Prata, invece, si basa sulle possibilità: aiuta a riscoprire le risorse a propria disposizione e a centrare il proprio obiettivo di vita soprattutto quando la stanchezza e l’impotenza sembrano avere la meglio».


Qual è la problematica principale che si trova ad affrontare nel suo lavoro?


«Direi il fatto che le famiglie con un anziano malato arrivano al Comune quando la problematica di salute è già in fase avanzata. Molti non sanno neppure che il Comune può offrire un supporto».


Il problema principale che si trovano ad affrontare oggi le famiglie pratesi?


«Molte convivono col fine vita dei familiari più anziani o malati. Io cerco di aiutarle in questo difficile momento. Le famiglie oggi sono spesso impreparate ad affrontare tale situazione. In molti casi può essere un momento per creare un riavvicinamento tra familiari che si sono allontanati; in altri casi posso dare consigli per eliminnare i sensi di colpa che spesso si registrano tra chi resta».


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