Nozze gay: Udine annulla, dietrofront a Cordenons

La prefettura friulana, prima in Italia, ha cancellato la registrazione Arcigay pronta alla battaglia legale. Intanto Ongaro cede alla Lega

CORDENONS. Udine annulla, Cordenons fa dietrofront. Giornata ancora una volta ricca di novità sul fronte delle trascrizioni dei matrimoni gay.

Qui Cordenons. Il sindaco Mario Ongaro di fatto è rimasto ostaggio della Lega Nord, che in un comunicato ha ribadito di «restare contraria a matrimoni gay, adozioni e figli per le coppie omosessuali» e ha sottolineato che «il sindaco è in sintonia con il suo partito». Ongaro, dunque, non firmerà la registrazione del matrimonio contratto a New York da Luigi De Piccoli e Alessandro Tavano.

Spiega in una nota il segretario Alessio Scian: «La famiglia è fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna ed è fondamento della società – scrive –. Per questo è stata presentata in consiglio comunale una mozione per l’istituzione della festa della famiglia. Altresì, siamo contrari a discriminazioni e ad ogni forma di violenza, compresa quella omofoba». E aggiunge: «Non si può continuare a pretendere di trascrivere matrimoni omosessuali contratti all’estero non contemplati dal nostro ordinamento. Il legislatore nazionale deve comunque regolamentare per le coppie di fatto, incluse quelle omosessuali, alcuni diritti civili, tra i quali le previdenze pensionistiche e sanitarie».

Qui Udine. «Con provvedimento del prefetto della provincia di Udine in data 27 ottobre 2014 è stata annullata d’ufficio la trascrizione dell’atto di matrimonio controscritto». Ieri, alle 9.30, il vice prefetto aggiunto nonché commissario ad acta, Giovanni Maria Leo, si è presentato agli uffici dello stato civile e ha riportato sul registro dei matrimoni gli estremi del decreto prefettizio che annulla la trascrizione del matrimonio celebrato in Sudafrica tra l’udinese Adele Palemeri e Ingrid Owens. Pochi minuti prima, il sindaco, Furio Honsell, aveva chiesto al prefetto, Provvidenza Delfina Raimondo, di concedergli il tempo di presentare la richiesta di sospensione del decreto al Tar. Niente da fare, il prefetto ha nominato il commissario e proceduto d’ufficio. «Siamo turbati da tutta questa efficienza repressiva del ministro Alfano» tuona il presidente dell’Arcigay regionale, Giacomo Deperu nel riferire che la rete Lenford, tramite i suoi legali, «ravvisa nell’azione del prefetto un’ipotesi di reato». Da qui la decisione di presentare un esposto in Procura. Il caso, insomma, è tutt’altro che chiuso. Se da un lato la trascrizione è nulla, dall’altro rischia di aprirsi una battaglia legale tutt’altro che semplice, che potrebbe fare scuola. Trattandosi del primo annullamento d’ufficio da parte di un prefetto in Italia, i legali della rete Lenford vogliono «valutare le eventuali responsabilità del prefetto e del ministro dell’Interno, Angelino Alfano».

Nessuno si aspettava tanta rapidità dal prefetto di Udine perché la trascrizione delle unioni omosex coinvolge anche altri città italiane, Roma, Bologna, Milano e Pordenone solo per citarne alcune, ma in nessuna di queste i prefetti sono stati tanto tempestivi. Ed è proprio questa tempestività ad aver addolorato il sindaco Honsell che, in una nota, si è detto «dispiaciuto e colpito da questo atto che, per altro, ritengo non abbia alcun valore giuridico. Sulla base della legge che disciplina lo stato civile l’annullamento può essere disposto unicamente per decreto di un tribunale».

Questo è il punto sul quale anche il sindaco sta ragionando con i legali della rete Lenford e con gli altri sindaci italiani che potrebbero trovarsi nella stessa situazione.

Nonostante sapesse che la rappresentante del Governo gli avesse dato solo 24 ore di tempo per procedere, Honsell ha sperato fino all’ultimo di riuscire a strappare ancora un po’ di tempo che per chiedere al Tribunale amministrativo regionale (Tar) la sospensiva del decreto e quindi dell’annullamento della trascrizione del matrimonio tra due donne. Questo è quello che ha chiesto ieri mattina prima dell 9 al prefetto, la quale invece gli ha anticipato di aver già nominato e incaricato il commissario ad acta Leo, di recarsi all’ufficio di stato civile. A questo punto ad Honsell non resta che esprimere solidarietà ad Adele Palmeri e Ingrid Owens. «Per quanto riguarda i prossimi passi - ha aggiunto -, qui c’è una coppia di donne che ha visto lesi i propri interessi e sono quindi certo si muoverà per far valere i propri diritti. Per quanto riguarda il Comune, mi riservo in qualità non di sindaco, ma di ufficiale di stato civile, di valutare come poter meglio tutelare gli interessi di queste cittadine, anche sulla base degli atti che loro intenderanno fare». Il sindaco itende sostenere l’eventuale ricorso delle due cittadine.

Argomenti:diritti civili

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