Nove comuni carnici donano una stalla per far rinascere Norcia

ARTA TERME. Dalla Carnia a Fontevena di Norcia. Due bilici carichi di legname con al seguito le squadre di artigiani, stanno percorrendo la strada della solidarietà. Sono partiti stamattina da Paluzza e in giornata arrivano nella piccola frazione distrutta dal terremoto per completare la costruzione di una stalla da 350 metri quadrati per la stabulazione dei cavalli che consegneranno entro fine mese all’azienda agricola Brandimante.
L’operazione “Stalla 2.0 Alta Carnia-Valnerina” coinvolge i comuni di Arta Terme, Zuglio, Sutrio, Cercivento, Ravascletto, Paluzza, Treppo Carnico, Ligosullo, Paularo e l’Uti della Carnia. Tutto nasce nella mente di Luciano Plazzotta, un tipografo in pensione, che di fronte alle immagini della distruzione si è rimboccato le maniche e ha riproposto il cliché sperimentato 20 anni fa sempre in Umbria.
È una piccola grande storia nata dalla voglia di fare qualcosa, e in fretta, per chi da mesi cerca di rinascere dopo il terremoto. Lo scorso ottobre, di fronte alle immagini che venivano trasmesse dai mezzi di comunicazione dall’Italia centrale, Plazzotta ha avuto un sussulto, ha contattato i vertici della Cia (Confederazione italiana agricoltori) che aveva conosciuto 20 anni prima a Gualdo Tadino dove i nove Comuni costruirono tre stalle, e si rese disponibile a ripetere l’operazione.
Tornò dai sindaci dell’Alto Friuli i quali hanno risposto stanziando 2 mila euro a testa e 40 metri cubi di legname ricavato dagli abeti tagliati nei boschi certificati della Carnia. Altri 15 mila euro li ha messi a disposizione l’Uti e la Regione ha approvato l’operazione. in una fase successiva si sono aggiunti anche l’ex sindaco di Buja, Ennio Benedetti, e Paolo Fantin, presidente e direttore della Cia del Friuli Venezia Giulia. A questi si sono aggiunti anche gli Alpini.
In men che non si dica, Plazzotta ha completato le pratiche burocratiche e fatto arrivare a Fontevena, la frazione di Norcia, le prime squadre di artigiani disposte a lavorare gratuitamente. Si tratta di gente qualificata, padrona del mestiere che svolge da anni. Mentre la macchina si metteva in moto, il messaggio di solidarietà arrivava nelle aziende dell’Alto Friuli che non hanno esitato a donare il materiale edile necessario a completare il cantiere.
Viti, vetri, telai delle finestre, 300 litri di impregnante tutto è partita dalla Carnia, compreso il materiale elettrico donato dalla Secab di Treppo Carnico. Un esempio concreto di solidarietà che conferma come il Friuli continua a non dimenticare gli aiuti ricevuti da tutto il mondo nel 1976.
«Le travi e le capriate sono state assemblate qui, ora possono iniziare a montarle», spiega Martin Peresson, il sindaco di Arta Terme, comune capofila del progetto, ricordando che l’obiettivo dell’operazione resta quello di consegnare ai terremotati un prodotto di qualità.

Ma c’è di più perché gli artigiani trasmettono il significato del lavorare per aiutare gli altri anche alle nuove generazioni. Un esempio per tutti: a Fontevena di Norcia, dal 12 al 19 marzo, accanto al padre carpentiere lavorerà anche uno studente dell’Isis Solari di Tolmezzo. «Il ragazzo - conferma il sindaco di Arta Terme - è stato autorizzato dalla scuola a partecipare al progetto, l’esperienza gli verrà riconosciuta come stage formativo».
I lavori sono a buon punto. «Il basamento in cemento armato con 13 quintali di ferro, è pronto», fa notare Plazzotta certo di consegnare l’edificio entro marzo all’azienda con sede a Castelluccio di Norcia. «A Fontavena - precisa - Emiliano Brandimarte, un allevatore di 32 anni, aveva la stalla per la stabulazione invernale dei cavalli che è stata distrutta dal terremoto».
E per scongiurare altre tragedie, nell’angolo di Levante, come facevano gli antichi capimastri in Carnia, Plazzotta ha depositato una bottiglia contenente un messaggio beneaugurante scritto in italiano, latino e in inglese assieme a un rametto di ulivo.
Domenica, 5 marzo, assieme ai bilici carichi di legname, arriverà anche una delegazione del Friuli Venezia Giulia, guidata dal presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop. È stata invita dalla presidente dell’Umbria, Donatella Porzi, per suggellare il rapporto di collaborazione istituzionale e di solidarietà umana in un momento in cui il Centro Italia prova a rialzarsi.
Lunedì, 6 marzo, la delegazione si sposterà a Cascia dove incontrerà l’amministrazione comunale, il rettore della basilica di Santa Rita e le monache agostiniane. La visita proseguirà a Preci e si concluderà a Campi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto