Notte tricolore verso l’adunata degli alpini FOTO - La consegna delle bandiere | VIDEO - Il coro

Cerimonia a Pordenone, bandiere a sindaci e capigruppo. Assenze eccellenti. «Saremo tanti, sarete invasi, ma dopo ci rimpiangerete»
FOTO MISSINATO - ALPINI
FOTO MISSINATO - ALPINI

PORDENONE. Un tricolore a ciascun sindaco, accompagnato dai capigruppi locali, della provincia di Pordenone: non solo un gesto formale nella giornata dedicata alla bandiera nazionale.

E’ il via ufficiale all’imbandieramento del Friuli occidentale, pronto ad accogliere centinaia di migliaia di penne nere per un’adunata tutta nuova.

Un'adunata con un programma pensato e proposto dalla sezione che farà, il lunedì successivo all’evento, «commuovere anche i più timorosi» per l’“invasione pacifica nazionale”.

E’ stato l’auditorium Concordia, gremito, ad accogliere la cerimonia di consegna della bandiera, fulcro della serata del concerto dei quattro cori dell’Ana (associazione nazionale alpini), apertasi con l’esecuzione all’unisono del Trentatré e conclusasi con il canto dell’inno nazionale.

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Al centro del palco, un grande cappello illuminato, realizzato dal gruppo di San Leonardo Valcellina, davanti al comandante della Brigata Julia generale Ignazio Gamba, al vicepresidente nazionale Ana a capo del Comitato organizzatore dell’evento Nino Geronazzo (sarà regista per l’ultima volta dopo le esperienze di Bergamo, Torino, Bolzano e Piacenza), e al segretario generale dell’Ana Silvano Vecchio.

Gli eventi pre-adunata, quando mancano 52 giorni al triduo alpino «grande festa di popolo», cominciano dalla festa della bandiera, come ha ricordato il presidente della sezione Giovanni Gasparet (che proprio il 17 marzo cominciava il primo corso ad Aosta).

Una bandiera che «ricorda i simboli che ci appartengono come alpini e come cittadini», Tricolore “spiegato” nelle scuole della provincia dove i ragazzi «ci hanno accolto con interesse e curiosità».

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Tre canti della tradizione per ciascun coro: Aviano (Sul cappello, Monte Canino e L’ultima notte degli alpini), Maniago (Addio mia bella addio, La montanara, Il testamento del capitano), Spilimbergo (Dolomiti, Oh penna d’aquila, Il furlan) e gran finale col Montecavallo che, oltre a Va l’alpin e Alpini italiani, ha proposto la “Marcia dell’adunata” di Roberto Cescut, anteprima del cd realizzato dal coro con la Fanfara Julia che verrà distribuito prossimamente col Messaggero Veneto.

Tra una cantata e l’altra, la consegna delle bandiere ai primi cittadini della provincia, accompagnati dai loro capigruppo Ana (grandi applausi per l’unica donna, Oriana Papais, di San Vito): sindaci con la penna nera quelli di Brugnera, Ivo Moras, di Caneva, Andrea Grava, Budoia, Pietro Ianna, Cordovado, Francesco Toneguzzo, Frisanco, Sandro Rovedo e Travesio, Diego Franz.

Tricolore e cappello anche per il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, per il sindaco del capoluogo Claudio Pedrotti e per l’assessore delegato all’evento Bruno Zille (alpino), per il presidente della Provincia Alessandro Ciriani, per il procuratore Marco Martani, il direttore del carcere Alberto Quagliotto, il comandante della polizia municipale Arrigo Buranel («vi siamo grati per quanto state facendo e soprattutto per quanto dovrete fare»), Riccardo Furlan per i vigili del fuoco, Giovanni Pavan per la Camera di commercio.

Ma è stata anche una cerimonia con alcune assenze – quella del prefetto, dei vertici delle forze dell’ordine, dei sindaci di Erto e Casso e Pinzano – e con presenze a sorpresa, come quella dei vertici della sezione Ana de L’Aquila (città che ospiterà l’adunata 2015) e del consigliere sezionale Ilario Merlin, neopapà proprio da ieri sera.

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Il pre-adunata alpina parte: «Cominciamo a rivestire la provincia di tricolori – ha chiuso Nino Geronazzo –. Un po’ di trambusto lo dovrete sopportare, ma dal lunedì successivo, credetemi, vi sentirete un po’ soli».

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