Non aggredì i vigili, assolta in Cassazione
Mortegliano: la vicenda giudiziaria risale a 6 anni fa. A un’insegnante era stata contestata una violazione

Mortegliano 27 gennaio 2017 Municipio, Duomo, Campanile, Chiesa, Teatro e via Udine. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
MORTEGLIANO. Si conclude dopo sei anni la vicenda giudiziaria di una morteglianese accusata di resistenza e violenza a pubblico ufficiale: la Corte di cassazione, cui si era rivolta la controparte sperando di ribaltare l’assoluzione ottenuta dalla donna in appello, ha confermato che il reato non sussiste. Per Anna Maria Paulitti, insegnante, 55 anni all’epoca dei fatti, l’odissea legale è iniziata nel 2011 con la condanna del Tribunale di Udine a 6 mesi di reclusione (pena sospesa) e al risarcimento delle spese processuali e di danni civili per 5 mila euro, chiesti dai legali di Fabrizio Giammarco, agente di polizia locale, dipendente del Comune di Castions di Strada e di Erica Scapinello, pure vigilessa, del Comune di Talmassons. Secondo la prima ricostruzione del tribunale, Paulitti avrebbe opposto violenza ai due agenti mentre le contestavano di aver circolato con la patente sospesa; avrebbe strattonato entrambi, facendo cadere la vigilessa. Assistita dall’avvocato Di Marco del foro di Udine, Paulitti ha potuto dimostrare che aveva utilizzato l’auto per una breve commissione, nonostante le fosse stata ritirata la patente; rientrata, aveva trovato i vigili che aveva fatto salire in casa. E’ risultato che Paulitti abbia protestato per la nuova violazione e che abbia sì chiuso la porta mentre la vigilessa usciva, ma non che l’abbia fatta cadere. Il primo giudice, come si legge nella sentenza, «non avrebbe valutato il comportamento aggressivo, prepotente e inurbano» del vigile, confermato da un testimone. Inoltre da parte di Paulitti, avendo firmato tutti gli atti, non c’è stata resistenza. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile.
(p.b.)
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