Hera servizi energie va a Martines, Dean presidente di Udine mercati: il risiko delle nomine della giunta
Nomine in arrivo anche per la presidenza della Fondazione Friuli e per la Sistema sosta e mobilità (Ssm)

Tempo di ulteriori nomine, per il Comune e in particolare per Alberto Felice De Toni. Il primo tassello da riempire riguarda Hera servizi energie (Hse), cioè la controllata di AcegasApsAmga che, come da accordi pubblico-privato, deve avere sede a Udine. Hse è nata due anni fa dall’unione di AcegasApsAmga servizi energetici di Udine e Hera servizi energia di Bologna e si occupa in particolare di fornire soluzioni per le aziende – come ad esempio impianti di cogestione e fotovoltaici –, nonchè soluzioni destinate ai condomini.
Al momento della cessione di Amga a Hera, avvenuta durante la prima consiliatura di Furio Honsell, all’interno degli accordi parasociali venne stabilito che il vertice della società destinata a occuparsi dei servizi energetici fosse indicato al Comune di Udine. Un accordo rimasto valido anche dal 2023 in poi se pensiamo, infatti, a come oggi l’assemblea eleggerà presidente di Hse Vincenzo Martines. Due volte vicesindaco di Udine, quindi consigliere regionale, non si è ricandidato due anni fa dopo la sconfitta alle Comunali 2018. La scelta di Martines, tra l’altro, va bene a tutti: sia all’ala bonacciniana della maggioranza, a partire da Alessandro Venanzi, sia al sindaco essendo stato uno dei sostenitori del mantenimento dello status quo in giunta. Accanto a lui, in segno di continuità, Hera dovrebbe confermare in Cda Roberto Gasparetto (amministratore delegato di AcegasApsAmga) e Carlo Andriolo (direttore generale della stessa società). Martines, tra l’altro, guiderà già oggi il primo Cda rinnovato, previsto poco dopo il voto dell’assemblea.
Tutto deciso, proseguendo, anche a Udine Mercati dove il Patto per l’Autonomia ha sostanzialmente vinto la battaglia politica per la successione di Alberto Sbuelz. A presiedere la società di piazzale dell’Agricoltura, come deciso da De Toni, sarà Paolo Dean. Sindaco di Fiumicello per dieci anni – dal 1999 al 2009 –, aderente al Patto – con cui ha raccolto poco meno di 400 preferenze alle ultime Regionali –, Dean è stato anche componente del direttivo e vicepresidente dell’Anci del Friuli Venezia Giulia nonchè consigliere nazionale dell’associazione. Quadro direttivo bancario per più di 30 anni, ha vestito pure i panni di dirigente sindacale provinciale all’interno della Federazione autonoma bancari italiani. Niente da fare, dunque, per Cristiano Shaurli – l’esponente su cui puntava il Pd – anche perchè, si racconta a palazzo, pare che il segretario del Patto, Massimo Moretuzzo, sia stato fermo nel rivendicare quella poltrona. Sostenendo, appunto, che spettasse al suo partito all’interno degli accordi di coalizione che da sempre regolano le nomine nelle Partecipate pubbliche.
Passando ad altre voci, invece, per quanto riguarda la Fondazione Friuli, la cui presidenza questa volta dovrebbe toccare a Pordenone con l’indicazione dell’avvocato Bruno Malattia, il nome che rimbalza con maggiore frequenza, in quota udinese, è quello dell'ex consigliere regionale Alessandro Tesolat, uno dei due referenti della Federazione Quadrifoglio del sindaco. Attenzione, infine, alle decisioni per la Sistema sosta e mobilità (Ssm). In questo caso, per raccogliere l’eredità di Emilio Occhialini, De Toni è orientato a puntare su un nome di sua estrema fiducia e cioè quello di Stefano Micelli. Docente di Economia e gestione delle imprese all’università di Venezia Ca’ Foscari, è stato direttore scientifico della Fondazione Nord Est. Al suo fianco dovrebbero esserci l’architetto Paolo Bon e Adriana Battistutta, candidata – non eletta – nella lista De Toni alle Comunali di poco più di due anni fa quando raccolse 80 preferenze.
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