«Noi, ricercatori precari a mille euro al mese e senza un futuro stabile»

Quelli che lavorano al Cro sono 149 e per 50 di loro si prospetta un 2019 senza occupazione Si mobilita la politica



Lavorano con un orario di tipo dirigenziale, flessibile nel senso che “sai quanto entri, ma non sai quando esci”, ma con uno stipendio non commisurato. Sono i ricercatori precari del Cro che ieri hanno manifestato davanti all’istituto.



In totale sono 149, tutti precari che lavorano da anni, alcuni anche da 10, al Cro: 58 sono contratti di collaborazione, 12 partite Iva, 71 borse di studio e 8 a tempo determinato. Per 50 di loro si prospetta un 2019 senza lavoro. A un anno dall’approvazione, la contestata riforma dei contratti della ricerca sanitaria non è ancora entrata in vigore. Permetterebbe l’avvio nel percorso di stabilizzazione di 1 su 5 dei 149 ricercatori. Secondo loro le borse di studio continueranno a essere il sistema di arruolamento, ma senza tutele.



Ieri mattina hanno manifestato davanti all’istituto. Protesta nata dopo l’incontro della settimana scorsa tra il coordinamento precari, Cgil Fp, Cisl Fp e Anaao Assomed e il direttore amministrativo del Cro Renzo Alessi. Il quale ha comunicato che in attesa del contratto collettivo nazionale e del decreto collegato non procederà alla proroga dei contratti in scadenza al 31 dicembre. Il rischio è che a quella data 50 ricercatori rimangano senza lavoro. L’approvazione del contratto è prevista i primi giorni di novembre.



Se c’è un esperimento in corso i ricercatori devono attendere la conclusione e spesso sono chiamati al lavoro anche il sabato o la domenica. Lo stipendio varia dai mille euro al mese di un collaboratore a mille 200 di una borsa di studio.



Al presidio è arrivato Michelangelo Agrusti, componente del Comitato interno di valutazione. «Ad oggi – afferma Pierluigi Benvenuto della Cgil Fp – non c’è nessun tipo di apertura per la proroga dei contratti in scadenza». Preoccupa anche, afferma Carlo Gerometta della Fp Cisl «la modifica apportata al regolamento delle borse di studio: vuol dire che la ricerca si farà solo con quelle?». Valtiero Fregonese, presidente regionale della Anaao, ha scritto all’assessore regionale Riccardo Riccardi «con una richiesta di intervento urgente finalizzata a risolvere il problema, definendo percorsi di stabilizzazione. In caso contrario, è a rischio la ricerca scientifica in questa regione».



Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Mauro Capozzella e la consigliera comunale Mara Turani ieri erano al presidio e hanno chiesto un incontro con il ministro della Salute Giulia Grillo. Sandra Savino, deputata di Forza Italia, ha presentato un’interpellanza ai ministri dell’Istruzione e della Salute per saper come intendono «sanare la situazione dei precari del Cro e più in generale di tutti i precari del sistema della ricerca».



Intanto i ricercatori continuano a farsi onore. A Patrasso Alessandra Capuano ha ricevuto un premio internazionale al Febs Meeting per la ricerca sul cancro al colon e la proteina Emilina 1. —



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