«Noi, a casa» L’amarezza dei precari

Docenti e ausiliari precari senza lavoro a scuola: le quote sono in aumento, rispetto a un anno fa. A Pordenone hanno dato voce ai precari-fantasma Carmen Salvo e Filomena Martone. «Ci hanno messo...

Docenti e ausiliari precari senza lavoro a scuola: le quote sono in aumento, rispetto a un anno fa. A Pordenone hanno dato voce ai precari-fantasma Carmen Salvo e Filomena Martone. «Ci hanno messo con le spalle al muro, senza un futuro nel mondo della scuola».

Carmen è precaria nelle primarie. «Sono rimasti a casa in tanti, dopo la prima tornata di nomine – ha misurato la disperazione diffusa tra tanti colleghi -. Fa rabbia rimanere senza incarico annuale e, ancora di più, vedere i bambini disabili a scuola senza docente di sostegno. Perché hanno tagliato i posti».

Per Filomena, che tiene famiglia, il lavoro non è optional. «Siamo senza nomina annuale – ha detto l’ausiliaria, con il marito precario che ha racimolato qualche spezzone orario -. Più passa il tempo e aumenta l’angoscia, sul salario che non c’è. Quello che temiamo è il rinnovo della terza fascia nelle graduatorie di istituto di ausiliari-tecnici-amministrativi Ata. L’apertura dei trasferimenti da una provincia all’altra, rischia di saturare il mercato del lavoro, a Pordenone». Guerre tra poveri, quelle per disputarsi una manciata di posti vacanti. «Il rischio sarà di bloccare le graduatorie quando saranno aggiornate, entro l’inverno – ha continuato Filomena -. I precari vivono la disperazione quotidiana». Massacrato il borsino delle supplenze annuali anche nel settore docente per latino e filosofia: i precari danno la caccia agli spezzoni.

Il simbolo dei supplenti in attesa di cattedra sicura è Iolanda Guagnano: «Ho lavorato per decenni in uno studio legale – ha raccontato sull’esperienza di molti anni fa – e, poi, ho scelto la scuola per passione. Ma non si lavora e siamo senza prospettive: mi inventerò un’altra professione, perché ho il bisogno forte di avere un canale espressivo. L’importante è non perdere la fiducia in se stessi».

Per Giorgia Arena, responsabile del Coordinamento precari Flc-Cgil, l’importante è non mollare. «Crediamo in una scuola di qualità – ha detto contro la rassegnazione della categoria -. Le classi pollaio, i tagli e gli asinelli a scuola sono il frutto della riforma Gelmini. Nella manifestazione a Roma dell’8 ottobre porteremo in piazza i diritti al lavoro e all’istruzione».

Chiara Benotti

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