Nogaredo e Faugnacco hanno un nuovo parroco

Ieri l’insediamento di don Luca Calligaro, è il sacerdote più giovane della diocesi L’arcivescovo Mazzocato: bisogna collaborare perché non manchi la preghiera
MARTIGNACCO. L’unica via, quella giusta, è unire le forze, collaborare, camminare insieme per rendere le comunità cristiane sempre più ricche. Con queste semplici e profonde parole, l’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato ha dato il suo personale benvenuto a don Luca Calligaro, la nuova guida delle parrocchie di Nogaredo di Prato e di Faugnacco, il parroco più giovane della Diocesi. Nel giorno del Santo Patrono, San Martino, il pastore – già parroco di Martignacco dal 2016 – ha preso così il posto di don Ernesto Balzarin.


«Siamo riconoscenti a don Ernesto per tutto quello che ha fatto per la comunità – ha cominciato monsignor Mazzocato davanti ai numerosi fedeli che hanno riempito la chiesa parrocchiale di Nogaredo di Prato –. E siamo felici che don Luca abbia accettato con cuore aperto questa possibilità: non ci sono sorprese, era nei patti. Stiamo proseguendo sulla strada della collaborazione tra le comunità cristiane del comune».


Collaborare per sopperire alle difficoltà («Effettivamente ci sono meno sacerdoti, ma sono bravi: nutro grande stima per don Luca») e per arricchire ogni singolo fedele. Il termine usato dall’arcivescovo rimanda a molteplici aspetti. «Collaborare, al giorno d’oggi, è importantissimo: chi tende a dividersi, chi non cammina insieme, sta sbagliando strada – ha aggiunto Mazzocato –. Bisogna fare in modo che le famiglie con figli piccoli trovino un buon catechismo, che i giovani crescano bene, impegnati in tante iniziative e che non venga mai a mancare la preghiera: solo così si creeranno amicizie e si apriranno i cuori».


Don Calligaro è nato a Gemona il 30 maggio 1982 e ha vissuto a Buja. È stato ordinato sacerdote il 27 giugno 2009 e prima di insediarsi a Martignacco ha prestato servizio nella parrocchia di Lignano.


L’arcivescovo ha in conclusione ribadito qual è il compito del parroco e consegnato ai presenti più di un insegnamento dopo la lettura del Vangelo di Matteo. Nella parabola delle dieci vergini, le giovani attendono lo sposo per condurlo alle nozze con una lampada in mano, ma solo cinque di loro riescono a mantenere accesa la luce. Quale significato accompagna questa parabola?


«La luce rappresenta la fede, lo sposo è Gesù. Chi non ha fede vive al buio – ha affermato – Il parroco, come anche il vescovo, deve tenere questa luce accesa, aiutare i fedeli nel percorso verso la Gesù».


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