No all’impianto idroelettrico sul Natisone

Premariacco: tutto il consiglio contrario al progetto privato nei pressi del Ponte Romano, ma decide la Regione

PREMARIACCO. Parere negativo del consiglio comunale sul progetto ad iniziativa privata per la costruzione di un impianto idroelettrico sul fiume Natisone nell’area del ponte Romano.

Il progetto, inviato dai proponenti alla Direzione ambiente della Regione, è stato sottoposto al consiglio per verificare la presenza di osservazioni relative all’opera. Osservazioni che possono essere depositate anche dai singoli cittadini. Sarà poi il governo regionale ad avere l’ultima parola sulla fattibilità dell’impianto se considerato di pubblica utilità.

Il no secco, suggellato da un voto unanime di maggioranza e opposizione, è legato al fatto che la costruzione dell’impianto sarebbe fortemente impattante: l’area del Ponte Romano, con la sua imponente forra, rappresenta uno degli scorci più suggestivi del fiume Natisone, utilizzata a livello turistico e come tale è meritevole di essere protetta. La costruzione di questa centrale idroelettrica a turbina, come da progetto, significherebbe apporre una traversa di cemento di circa 32 metri di lunghezza e 9 di larghezza di traverso nella forra, così da catturare l’energia prodotta dall’acqua, che in quel punto in particolare nei periodi di piena raggiunge quantità importanti. Accanto a questo, sul prato sovrastante, adiacente al sentiero che porta al fiume, è anche prevista l’installazione di una casetta, anch’essa in cemento, per il monitoraggio e la raccolta dei dati dell’impianto.

L’area ricade nell’ambito di proposta del Progetto per l'istituzione del Parco fluviale transfrontaliero del Natisone, che prevede, fra l’altro, il recupero di mulini, e dal piano regolatore queste tipologie di impianti sono vietate, in quanto la zona è sottoposta a vincolo paesaggistico. La zona sotto il ponte è da sempre nei mesi più caldi molto frequentata da chi vuole godersi le giornate di sole in riva al fiume in uno dei punti più belli e accessibili della zona. Inoltre, la conformazione delle rocce attira molti appassionati di arrampicata, che si allenano proprio sotto il ponte.

La stessa proposta era stata inoltrata per un’altra zona del fiume, che ricade sotto la giurisdizione del Comune di Manzano: alla stessa anche il commissario Zossi aveva risposto con pare negativo.

Come detto, però, la decisione finale sarà legata al parere della Regione, che, nel caso di un sì, sarebbe vincolante per il Comune. Pare improbabile comunque che l’opera sia ritenuta di pubblica utilità tale da giustificare il superamento dei vincoli. Gli stessi cittadini, un po’ preoccupati, auspicano che prevalga da parte della Regione il buon senso a favore dell’ambiente.

Silvia Riosa

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