No ai profughi nell'ex caserma, petizione a Cividale

Distribuito in tutto il comprensorio un volantino per la raccolta firme contro l’arrivo di migranti alla Francescatto
Cividale 16 Gennaio 2016. Caserma Francescatto. © Petrussi Foto Press
Cividale 16 Gennaio 2016. Caserma Francescatto. © Petrussi Foto Press

CIVIDALE. È giallo sulla comparsa, nel Cividalese, di alcuni moduli per una raccolta di firme «contro - si spiega nell'intestazione, priva di qualsiasi riferimento ai promotori della petizione - il trasferimento di extracomunitari nella caserma Francescatto», finora sede del Comando dell’8° Reggimento alpini, ma da inizio settembre, come noto, in fase di svuotamento.

I fogli sono stati notati in qualche esercizio in Comune di Premariacco e pure, a quanto si dice, nella zona di Rualis. Altri sarebbero in circolazione in ulteriori (ma non meglio specificate) attività produttive della città ducale e del circondario. La notizia ha iniziato a diffondersi ieri e sta generando curiosità, soprattutto per l’incertezza sulla genesi dell’azione “preventiva”.

L’assessore leghista Elia Miani conferma l’esistenza dei moduli, ma ammette di non avere idea di chi li abbia stampati e distribuiti. «Io ho firmato: la richiesta mi è pervenuta da un paio di persone che mi hanno presentato il foglio.

La dicitura era del tutto generica, non c’erano cenni a partiti o comitati, nulla. E sinceramente non mi sono preoccupato di informarmi sui proponenti. In seguito ho ricevuto telefonate da parte di iscritti al partito, che venuti anch’essi a conoscenza della petizione cercavano informazioni sui luoghi in cui trovare il plico».

Difficile dirlo, per quanto l’area di diffusione sembri racchiusa fra Ipplis di Premariacco e la borgata di Rualis. La voce è arrivata anche all’orecchio del consigliere comunale e regionale Roberto Novelli, che bolla la petizione come «estemporanea e del tutto improduttiva.

Era prima, non adesso che bisognava agire. Il problema andava affrontato a monte, quando c’erano ancora carte da giocare per tentare di far rimanere gli alpini alla Francescatto. E invece la chiusura della caserma è stata decretata nel totale silenzio delle istituzioni: a parte il sottoscritto nessuno ha provato a opporsi alla decisione dello spostamento del Comando a Venzone. Questi allarmismi demagogici, ora, sono inutili e dannosi».

Il sindaco Balloch, in effetti, sul tema è stato chiaro: già diverse settimane fa, in sede di assemblea civica, il primo cittadino aveva escluso l’arrivo di profughi alla Francescatto e annunciato un celere piano di recupero, definito con il Ministero della difesa.

Ci sono, aveva detto, precise garanzie di un rapido passaggio del complesso dal Demanio al Comune, nonché di un finanziamento regionale per la conversione d’uso del sito. Fra gli obiettivi, una nuova sede per la locale Compagnia dei carabinieri e la realizzazione di un ostello a servizio del Convitto Paolo Diacono, per sostenere i tanti scambi internazionali curati dall’istituto.

In programma inoltre il trasloco del magazzino comunale, attualmente ubicato a Sanguarzo, e la creazione, nell’infermeria della caserma, di uno spazio adeguato alle molteplici esigenze della Croce rossa italiana, da tempo alla ricerca di locali consoni.

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