No ai domiciliari per Dri è in cella per aver ucciso il figlio tossicomane

FIUME VENETO. No alla detenzione domiciliare. Franco Dri, il 77enne ex commerciante di Fiume Veneto detenuto per aver ucciso il figlio tossicodipendente resterà in carcere. La Cassazione ha rigettato...

FIUME VENETO. No alla detenzione domiciliare. Franco Dri, il 77enne ex commerciante di Fiume Veneto detenuto per aver ucciso il figlio tossicodipendente resterà in carcere. La Cassazione ha rigettato il ricorso che era stato presentato dall’avvocato Giancarlo Zannier contro la decisione del Tribunale di sorveglianza di Trieste di negargli i domiciliari.

Dri era stato condannato in appello a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni per l’omicidio del figlio Federico. In appello erano state riconosciute le attenuanti generiche e anche quella della reazione per accumulo a uno stato di ingiustizia sofferta, sociale e morale, che già aveva portato in primo grado a una condanna non superiore a 8 anni.

L’ex commerciante aveva sparato al figlio il 26 gennaio 2015, al culmine dell’esasperazione, dopo l’ennesima lite con il ragazzo, che aveva alle spalle una lunga e sofferta storia di dipendenze. Poi aveva atteso i carabinieri, spiegando loro cosa era successo e – di fatto – consegnandosi alla giustizia. Dal 14 ottobre dello scorso anno è dietro le sbarre per scontare la pena residua: 5 anni, 2 mesi e 17 giorni di reclusione al momento dell’esecuzione dell’ordine di carcerazione.

«Purtroppo ce lo aspettavamo – ha commentato ieri l’avvocato Zannier –. La legge inserisce l’omicidio volontario tra i reati che impediscono la concessione del beneficio della detenzione domiciliare accordabile agli ultrasettantenni. Niente domiciliare per i condannati se la pena supera i 4 anni».

L’istanza di detenzione domiciliare respinta era stata corredata dalla documentazione sulle patologie di cui soffre Dri, che era stato colpito da infarto miocardico acuto nel 2011. —

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