Niente più controlli ai valichi: tutte le nuove regole per andare in Slovenia e Croazia

Da mercoledì 28 aprile non c’è più vigilanza alle ex frontiere, ma non si profila un “liberi tutti”. Ecco cosa si può fare e cosa no andando oltreconfine
Piero Tallandini
22.05.2020.. Plovanija - Strani drzavljani ulaze u Hrvatsku na granicnom prijelazu Kastel. Photo: Srecko Niketic/PIXSELL
22.05.2020.. Plovanija - Strani drzavljani ulaze u Hrvatsku na granicnom prijelazu Kastel. Photo: Srecko Niketic/PIXSELL

UDINE. Dal 28 aprile niente più controlli ai valichi sulla fascia confinaria tra Italia e Slovenia. Il Governo di Lubiana aveva annunciato lunedì la decisione di revocarli e l’impegno è stato mantenuto.

Ma questo cambia qualcosa per la regolamentazione degli spostamenti dall’Italia, per lavoro o svago? Quali sono le regole di ingressi e uscite attualmente in vigore? Un focus per riepilogare e chiarire le misure vigenti in Slovenia e Croazia, anche con uno sguardo rivolto all’avvio della stagione turistica.

Tornando a mercoledì mattina il valico di Rabuiese è parso più trafficato del solito. Gli automobilisti, in primis quelli italiani, si sono ritrovati liberi di entrare senza mostrare certificati vaccinali o di tamponi. Ma non è un “liberi tutti” visto che regole di ingresso e uscita, così come le multe, restano invariate.

E alcune delle numerose auto in transito, certamente non tutte appartenenti a lavoratori transfrontalieri, hanno approfittato delle serrande abbassate dei box fino poche ore prima occupati dalla policija per fare il pieno nei vicini distributori di carburante. Ancora più consistente il flusso in direzione di Plavie, o meglio del distributore indipendente posto a qualche centinaio di metri dall’ex valico omonimo, da cui nei giorni scorsi sono scomparsi i segnali di divieto di transito che erano collocati sulla carreggiata. Tornando al valico di Rabuiese, è stata installata una nuova tensostruttura in uscita dalla Slovenia, ma per ora risulta sprovvista di box di controllo. 

1) Per evitare la quarantena che documento devo presentare?

A parte la questione vaccini, di cui parliamo nel riquadro sottostante, per entrare in Slovenia evitando la quarantena serve un documento che dimostri la negatività al test molecolare in seguito a tampone effettuato nell’arco delle 48 precedenti e non oltre. Se si è già stati contagiati nei mesi precedenti basta il certificato medico da cui risulta la guarigione dal Covid: in questo caso dall’inizio dei sintomi non devono essere trascorsi più di sei mesi. Ci sono eccezioni a questi obblighi, ma rare. Alcuni esempi: lavoratori che operano nel settore del trasporto internazionale, minori (under 15) che attraversa il confine con un familiare stretto o ancora chi accompagna uno studente giornaliero e rientra al di qua del confine subito dopo il trasporto.

 

2) Se sono stato già vaccinato posso circolare liberamente?

Se si è stati già vaccinati per entrare regolarmente in Slovenia il tampone non serve. Occorre però presentare il certificato di vaccinazione e dev’essere trascorso un certo numero di giorni dalla somministrazione della prima o della seconda dose.

I criteri cambiano anche a seconda del tipo di vaccino che è stato inoculato. Devono essere passati almeno sette giorni dalla seconda dose del vaccino Pfizer, almeno 14 giorni dalla seconda dose del Moderna e almeno 21 dalla prima dose del siero Vaxzevria (AstraZeneca). Per quanto riguarda il vaccino monodose Johnson&Johnson devono essere trascorsi almeno 14 giorni dalla somministrazione del siero.

 

3) Qual è la regolamentazione in vigore per i transfrontalieri?

La normativa resta meno stringente per i lavoratori e gli studenti transfrontalieri che possono presentare un risultato negativo di un test molecolare (o in questo caso anche un antigenico) non più vecchio di sette giorni dalla data del tampone effettuato. Naturalmente in caso di controllo si deve essere in grado di provare la sussistenza del rapporto di lavoro o comunque di dimostrare il motivo per cui si è attraversata la frontiera.

La stessa procedura si applica per chi attraversa il confine per motivi familiari, per accudire i genitori o un figlio o per mantenere i contatti con il coniuge o comunque il partner, a patto di ritornare al di qua del confine entro 72 ore dall’attraversamento.

 

4) Che misure sono tenuto a rispettare al ritorno in Italia?

I cittadini italiani che fanno rientro dalla Slovenia o dalla Croazia, anche se vaccinati, devono rispettare la trafila prevista per il rimpatrio, ovvero presentarsi con l’esito negativo del tampone all’ingresso in Italia, rispettare i 5 giorni di quarantena e poi, prima di tornare alla normalità sarà necessario anche un secondo tampone negativo una volta completati i 5 giorni di quarantena. Sono previste eccezioni per i lavoratori transfrontalieri e gli studenti. Per maggiori informazioni è sempre utile consultare, sul sito del Ministero degli Affari Esteri, il questionario per chi è in partenza o deve rientrare in Italia, basato sulla normativa in vigore.

 

5) Posso sconfinare per fare il pieno, la spesa o pranzare al ristorante?

Dopo che si è diffusa la notizia della revoca dei controlli al confine tanti cittadini italiani residenti nelle province di Trieste e Gorizia si sono chiesti se ciò non comportasse, di fatto, la possibilità di tornare a un regime di mobilità transfrontaliera simile a quello del periodo pre-Covid. Insomma, si può di nuovo andare in Slovenia per il rifornimento di benzina, per fare la spesa o per recarsi al ristorante? La risposta è che bisogna comunque rispettare tutte le regole e dunque munirsi di un documento che attesti la negatività al tampone o la certificazione di guarigione dal Covid o ancora, dimostrare di essere stati vaccinati. E inoltre ci sarebbero anche i controlli di retrovalico e la prospettiva della quarantena al rientro. 

 

6) Se voglio andare fino a Strugnano che controlli ci sono? E le multe?

Non manca molto all’inizio della stagione balneare e in attesa dell’estate già da maggio in poi il clima potrebbe invogliare chi abita in Friuli Venezia Giulia a prendere la macchina e dirigersi verso le spiagge oltre confine. Ma anche in questo caso, non sono previste eccezioni per i “vacanzieri della domenica”: se, per esempio, un triestino vorrà concedersi una giornata a Strugnano dovrà seguire le regole ormai note (tampone, certificato di guarigione o di vaccinazione) a meno di non rischiare grosso nei poco più di 30 chilometri di tragitto: si perché pur in mancanza di vigilanza direttamente sul confine, i controlli sul territorio ci saranno eccome. E le multe sono salate: si parte da 400 euro in caso di violazione delle norme anti-Covid.

 

7) E per una vacanza sul litorale croato o una gita culinaria? 

Negli scenari suggestivi dell’Istria interna (anche se non è stagione di tartufi) la prassi di fatto non cambia in modo sostanziale. Per varcare il confine croato va presentato un certificato di tampone negativo (può bastare anche l’antigenico): non devono essere trascorse più di 48 ore dal prelievo all’arrivo al valico. Nel caso di un antigenico e di una permanenza superiore a 10 giorni in Croazia l’esame deve essere ripetuto entro il decimo giorno dalla data di emissione del primo test. Se al valico si presenta un certificato di vaccinazione devono essere passati 14 giorni dalla seconda dose o dalla somministrazione di un siero monodose.

 

8)  Se sbarco a Rovigno o possiedo lì una casa ho meno restrizioni?

Avere il possesso di una barca o di un’abitazione in Slovenia o in Croazia non autorizza a bypassare le limitazioni. Per evitare di dover trascorrere il periodo di quarantena si deve sottostare alle stesse regole, a partire dall’obbligo di tampone e certificato vaccinale.

Nessuna eccezione per chi arriva via mare. Se, ad esempio, si parte da Trieste con l’intenzione di sbarcare a Rovigno o in qualunque altra località del litorale sarà necessario, una volta raggiunto il primo porto, mostrare uno dei documenti richiesti. All’arrivo in Croazia è possibile sottoporsi a misura di autoisolamento in attesa di fare il tampone o il test rapido.

 

9) Sono diretto a Lussino: come so se un’isola è “ Covid free”?

La novità in vista della stagione turistica 2021 in Croazia è l’iniziativa delle isole “Covid free”. Consultando il sito www.safestayincroatia.hr sarà possibile monitorare la situazione epidemiologica a cominciare proprio dalle 49 isole abitate croate. Secondo quanto precisato ieri dal Consolato generale italiano di Fiume il progetto sta andando avanti e a breve il servizio sarà attivo in via definitiva.

Attraverso il motore di ricerca sarà dunque possibile visionare, oltre alla situazione aggiornata regione per regione, il trend isola per isola: non solo le più grandi, come Veglia, Cherso e Lussino, ma anche quelle minori. 

 

10) Che procedura devo seguire per la tassa di soggiorno?

Nei giorni scorsi l’annunciato rincaro della tassa di soggiorno per i diportisti aveva generato non poco disappunto anche al di qua del confine, ma poi è arrivata la buona notizia: l’imposta non subirà incrementi e si andrà da un minimo di 90 kune a un massimo di 6.000 (dati visualizzabili sul sito dell’ente nazionale del turismo croato). Andrà pagata in base alla lunghezza della barca e della durata del soggiorno. Il versamento si fa online sul sito nautika.evisitor.hr dove si trovano le istruzioni anche in italiano. Si sceglie il periodo della tassa di soggiorno, la data di partenza e quella di inizio della convalida. La tariffa minima prevista, per un natante di 7-9 metri e una permanenza di tre giorni, è di 90 kune.

 

 (ha collaborato Luigi Putignano)

 

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