Nick Cave stregato dal piano Fazioli, ma l’azienda non sa chi è e gli butta giù il telefono

Il manager del cantautore australiano ha chiamato per una sponsorizzazione. Il racconto ai fan: «La segretaria ha messo giù il telefono due volte» 

PORDENONE. In pieno lockdown ha inciso “Preghiera di un idota” (Idiot prayer), una sorta di concerto-spettacolo registrato all’Alexandra Palace di Londra. Lui è Nick Cave, cantautore australiano sulla scena internazionale dagli anni ’80, noto al grande pubblico, anche a chi magari non ama il suo genere. Noto a molti, ma non a tutti. Sicuramente non a Sacile, dove invece il cuore di Cave batte forte. Per un nuovo grande amore. Chi? Sarebbe meglio dire cosa: i pianoforti Fazioli.

È la stessa star della musica a raccontarlo rispondendo, pochi giorni fa, alla domanda di un fan che gli fa notare quanto fosse magnifico il piano suonato in Idiot prayer e gli chiede se sia di sua proprietà.

Alla domanda Cave risponde raccontando una storia che, a tratti, ha dell’incredibile (l’originale su www.theredhandfiles.com). All’Alexandra Palace non c’erano molti strumenti a disposizione, ma chi registra quel concerto gli raccomanda quel pianoforte, un Fazioli: «Non ne avevo mai suonato uno. Nel momento in cui mi sono seduto al Fazioli, il suo suono caldo, morbido e sfumato mi ha parlato come se nessun piano mi avesse parlato prima. Era lo strumento più bello che avessi mai suonato». E fin qui non si può che provare un moto di orgoglio.

La storia però prosegue. Cave spiega che da 30 anni ha lo stesso piano, ma che dopo quell’incisione decide che vuole un Fazioli. Racconta anche che gli artisti vengono inseguiti dalle aziende affinché promuovano quei prodotti. Il musicista – leader della band Bad seeds, che ha rinviato al prossimo anno i concerti a Roma e Milano, causa Covid – ha anche spiegato di non averlo mai fatto in carriera. Di fronte a un Fazioli però... «Così ho detto al mio manager: è tempo di vendere la mia anima. È ora di telefonare e farmi un Fazioli». E il manager: «Consideralo già fatto».

Il giorno dopo «il mio manager chiama Fazioli, che ha sede a Sacile, in provincia di Pordenone, vicino a Venezia e una donna italiana risponde al telefono. Il mio manager dice: rappresento il grande artista Nick Cave e mi chiedo se è possibile ottenere un Fazioli gratuito (o qualcosa del genere).

La donna italiana dice: “L’attore?” Il mio manager dice “Cosa?”. Lei ripete “L’attore?”. Il mio manager : “No, Cave”. E lei: «Nick cosa?”. Il mio manager: “Nick Cave”. Lei dice: “Nick Cave? Chi è Nick Cave?”. Il mio manager: “Beh, è probabilmente il più grande cantautore del suo tempo. È uno dei cardini della musica moderna. È un tesoro nazionale. È adorato da milioni. Gli italiani lo adorano. Lei: “Chi sei? Cosa vuoi?”. Il mio manager: “Uhm, un piano gratuito”. E riattacca».

La scena si ripete un altro giorno. E così Cave conclude: «Il Fazioli è caldo e delicato e straordinariamente sottile, ma ha un cuore profondo e forte. È pieno di lacrime d’angelo e il sangue dei santi e racchiude l’universo. È un pianoforte da sogno. Eppure aspetto il giorno in cui un furgone da trasloco gigante si fermerà fuori da casa mia, il mio manager scenderà fuori dal finestrino del passeggero, indossando una maglietta con un pianoforte e un grande sorriso sul suo volto, urlando “Fazioli!”». Anche le star, a volte, devono rassegnarsi a sognare.

L'azienda di Sacile è intervenuta rispondendo: non diamo i nostri pianoforte in comodato d'uso
 

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