Nell’area della Caritas bivacchi notturni e rifiuti abbandonati

TOLMEZZO. Ora vicino ai bidoni Caritas nel parcheggio di via Gortani spuntano anche tracce di sospetti giacigli, alimenti e birre vuote, quasi fosse diventato un bivacco abituale per qualcuno.
L’assessore comunale alle manutenzioni, Mario Mazzolini, assicura: «Intensifichiamo da subito la sorveglianza». Sulla stessa linea l’assessore alle politiche sociali, Fabiola De Martino: «Verificheremo subito – dice – e attiveremo tutti i canali per provvedimenti e azioni correttive, se dovessero esserci riscontri. Intanto faremo spostare i bidoni in una zona dove siano più visibili».
Non c’è più solo il degrado derivato dai vestiti lasciati alla rinfusa fuori dai cassonetti gialli e lamentato più volte dai cittadini. In due angoli un po’ defilati, tra i cespugli, si scorgono alcuni segnali significativi. C’è il sospetto che qualcuno possa usare l’area forse anche per trascorrerci delle ore, se non le notti. Controlli in passato non avevano rilevato alcunché. Venerdì si sono materializzati strati di vestiti con ripiegata sopra una grossa coperta, e poi cuscini, un piatto seminascosto, barattoli di alimenti e birre vuote.
L’area di notte è appartata, il parcheggio in cui sono collocati i cassonetti viene frequentato quasi solo di giorno. Ciò che è certo è che da più di un anno si susseguono tra i cittadini le lamentele per il degrado che troppo spesso in questo sito attornia i contenitori Caritas per la raccolta di indumenti: numerosi gli episodi in cui sono state avvistate persone intente ad aprire i bidoni, estrarre vestiti, prendendo ciò che aggradava e gettando tutto il resto a terra.
Il fatto poi che quando i bidoni sono pieni, ci siano cittadini che, nonostante ciò, lasciano i loro sacchi fuori dai cassonetti, non aiuta. Molti tolmezzini chiedono da tempo maggiore frequenza nello svuotamento dei contenitori e più pulizia.
«Su questo tema –assicura De Martino – ci siamo attivati da mesi per trovare una soluzione, abbiamo chiesto di aumentare i cassonetti».
De Martino spiega di aver ricevuto a febbraio la cooperativa Nascente di Udine che effettua la raccolta: «Loro proponevano al Comune –spiega – una convenzione: avrebbero sostituito i cassonetti con un meccanismo che li rendesse inaccessibili dall’esterno e avrebbero aggiunto altri due contenitori. I cassonetti a suo tempo furono collocati lì per incentivare una forma di volontariato, ma poi la normativa negli anni è cambiata molto e il Comune oggi non può firmare quella convenzione: l’indumento conferito diventa un rifiuto con uno smaltimento dedicato.
Quindi abbiamo inoltrato tutto all’Uti. Intanto chiederemo di spostare i cassonetti in un’area più illuminata e frequentata per evitare questi episodi. L’altro gruppo di cassonetti Caritas a Tolmezzo è vicino al mercato e non si sono creati questi problemi. La cooperativa mi ha anche spiegato che a Tolmezzo la quantità di indumenti conferiti in questi bidoni è abnorme e che il sospetto è che siano usati anche da altri paesi della Carnia».
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