Nel presepe di Perteole la Palestina si trasfigura nel Friuli

 

RUDA. Il miracolo della fede si intreccia con quello degli uomini, del loro ingegno, della loro passione instancabile. E da essi nasce un terzo miracolo: il dolce stupore della gente, anno dopo anno, generazione dopo generazione, davanti alla rappresentazione della Natività, sempre fedele eppure sempre diversa, sempre viva. Lo dicono le decine di migliaia di persone - non solo friulane - che nel tempo hanno fatto visita al presepe animato di Perteole.

E così sarà da domani (apertura alle 10.30) al 19 gennaio nell’ormai storica sede accanto alla chiesa parrocchiale, dove gli eterni ragazzi del presepio ci riservano puntualmente tante sorprese in movimento: paesaggio, costellazioni, il ciclo del giorno e della notte, i ritmi del lavoro, la fedeltà degli abiti e persino della vegetazione. Una fedeltà lontana ma anche vicina, perché, con affettuoso coraggio, si è deciso di ricordare in questo paesaggio d’umanità i grandi personaggi di Perteole (grandi nel cuore e nella memoria): gli artigiani che tutti abbiamo amato, un “popolo” che se n’è andato lontano, con Tita fari e Guacobe, in un mondo più giusto.

Così la Palestina si trasfigura nella Bassa friulana, e viceversa. Questo, allora, è il senso più profondo della Natività di Perteole, l’incarnazione del grande miracolo di Dio nei piccoli miracoli che la gente senza nome sa fare ogni giorno, nelle fatiche del lavoro. Questo il senso, il resto va visto, ammirato, amato. Come accade sempre. Ed è il premio più bello per chi lavora dietro le quinte un anno intero, assieme agli occhi lucidi e meravigliati di bambini e adulti, assieme a un «torneremo presto a rivederlo».

Infine, gli orari. Feriali: fino al 4 gennaio dalle 14 alle 19; festivi. fino al 19 (10.30-12 e 14-19).

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