Nel mirino dei “cannibali di auto” carrozzerie, officine e concessionari

Ladri a caccia, spesso “su ordinazione”, di pneumatici, pezzi di ricambio e macchine costose Ultimamente colpi a Udine, Codroipo, Reana, Tavagnacco e Ronchis. Danni per migliaia di euro
Di Anna Rosso

La banda dei “cannibali di auto” ha cominciato a farsi notare in provincia di Udine la scorsa estate e continua a mettere a segno un colpo dopo l’altro. Una decina di attività sono già finite nel mirino dei ladri di pezzi di ricambio: si tratta di carrozzerie, officine e concessionari. Spesso i danni sono stati davvero ingenti. Infatti sono sparite vetture nuove o sofisticate apparecchiature tecnologiche (per esempio i navigatori satellitari) oppure pezzi talmente specifici (come i portelloni di determinate macchine) da far pensare a furti su commissione messi a segno da un gruppo di professionisti. Persone determinate, in grado di agire velocemente e di neutralizzare i sistemi di sicurezza. Pochi giorni fa almeno quattro individui, se non fossero stati disturbati, avrebbero svuotato il capannone di un gommista.

Questa valanga di pezzi e materiali di certo va ad alimentare il mercato illegale, probabilmente all’estero, ma non è escluso che alcuni prodotti vengano offerti anche sul web a prezzi stracciati.

Nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, verso le due del 20 ottobre, i banditi hanno fatto razzia di attrezzi nella Carrozzeria udinese di via Umago: hanno preso trapani, flex, chiavi e altro ancora per un valore che si aggira, secondo le prime stime, intorno ai ventimila euro. I titolari della ditta, senza tutte le loro attrezzature, si sono trovati in difficoltà e hanno dovuto correre ai ripari.

Le cronache delle ultime settimane hanno raccontato anche diversi altri casi. Facciamo un salto indietro, per esempio, fino alla notte tra il 10 e l’11 agosto. In quelle ore nel mirino dei ladri è finita la Carrozzeria artigiana di Campoformido dalla quale è sparita una Bmw 520.

Qualche giorno più tardi, un caso-fotocopia a Rive d’Arcano: in un’altra carrozzeria i malviventi prendono una Bmw 320D e una Mitsubishi Pajero.

A inizio settembre, invece, i banditi hanno sfondato il cancello e il portone con un carroattrezzi alla FriulCar carrozzeria di Cividale e si sono portati via un’Audi A6. E ancora: tra il 19 e il 20 settembre, un’Opel Astra e una Toyota Rav4, sono state rubate in un’officina di Variano di Basiliano

Questo mese le aziende colpite sono già cinque. Tra il 15 e il 16 ottobre, migliaia di euro di danni e cane preso a badilate alla Car Service di Reana del Rojale. Sono stati rubati pezzi di carrozzeria (per esempio il portellone di una Mercedes), navigatori satellitari e autoradio. I “soliti ignoti”, come aveva spiegato lo stesso titolare, hanno tagliato i cavi perché probabilmente non hanno avuto il tempo di smontare il materiale.

Il 19 ottobre una banda composta da almeno quattro persone (che sono state riprese dal sistema di videosorveglianza) si è messa al lavoro verso le 21.30 a Ronchis, in via Lignano. I malviventi hanno fatto un buco nel muro del capannone del gommista Tony Pneus e sono riusciti a portare fuori dall’edificio ben 62 pneumatici per camion, il cui valore complessivo si aggira intorno ai 30mila euro. Ad un certo punto, però, il sistema antifurto ha fatto il suo dovere, lanciando un segnale all’istituto di vigilanza Italpol. Pattuglie di guardie giurate e di carabinieri sono accorse sul posto e hanno così impedito ai ladri di portare via il bottino. Tutte le gomme, infatti, sono rimaste nel cortile dell’azienda.

Il giorno dopo, giovedì scorso, l’ennesima razzia di attrezzi nella Carrozzeria udinese di cui abbiamo parlato all’inizio. Infine, sabato scorso da due concessionari friulani, Peugeot Blitz di Tavagnacco e Peressini di Codroipo, sono sparite tre macchine per un valore complessivo di 90mila euro.

Circa due anni fa in Friuli era stata registrata una simile ondata di furti, in particolare ai danni di concessionari. I soli punti vendita del gruppo Autostar avevano denunciato una ventina di colpi in poco tempo. Nel maggio dello scorso anno erano stata arrestata una banda composta da un russo, un moldavo e tre ucraini che erano stati accusati, a vario titolo, di avere rubato e poi trasportato nei Paesi dell’Est i sofisticati accessori elettronici razziati dalle supercar parcheggiate nelle concessionarie.

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