Negozi sfitti e i cinesi si allargano: spunta un aumento di tasse

A Cervignano nella centrale via Roma opinioni a confronto L’assessore Snidero avverte: stiamo rivedendo le aliquote
Di Elisa Michellut

CERVIGNANO. Apre un altro negozio gestito da cittadini cinesi, il terzo, nella centralissima via Roma e tra i residenti e i commercianti c’è chi storce il naso. Qualcuno, che non vede di buon occhio la nuova apertura, teme una concorrenza sleale ma c’è anche chi ritiene possa rappresentare uno stimolo in più per i negozianti.

Il dibattito è acceso. Intanto l’assessore al commercio Ivan Snidero annuncia di essere intenzionato a risolvere il nodo degli affitti in via Roma, a detta di molti troppo cari. «Dopo anni – spiega l’assessore competente – stiamo valutando l’ipotesi di applicare aliquote più alte ai locali commerciali sfitti. Il fine è stimolare i proprietari a farsi carico della manutenzione straordinaria e ad affittare i negozi a canoni più contenuti. In alcuni Comuni l’amministrazione ha deciso di dare un contributo per ogni nuova apertura. Hanno aderito in pochi. È necessario cambiare strategia».

Fra tasse e affitti sempre più alti, i commercianti devono fare miracoli per riuscire a tenere aperto. «Certo, piuttosto di vedere locali sfitti – dichiara Silvano Serdino, titolare della “Boutique orafa” di piazza Unità – preferisco gente che lavora. A ogni modo, via Roma diventerà una piccola China Town, basta fare un giro al mercato per capire come stanno andando le cose. Ho pensato di voltare pagina ma anche chiudere è diventato impossibile».

Francesco Pettorossi, titolare della gioielleria Re Mida, invita a vedere il bicchiere mezzo pieno. «Dobbiamo fare il nostro lavoro senza pensare agli altri – le sue parole –. Bisogna guardare avanti senza paura». La titolare del salone Ermete aggiunge: «Non mi disturba questa nuova apertura ma va a scapito di via Roma, che perderà un po’ di appeal».

Una cervignanese che abita in via Roma si dice preoccupata. «È il terzo negozio gestito da cinesi nella via principale di Cervignano, senza contare gli altri. Non si tratta di razzismo ma è preoccupante vedere come stanno lentamente “colonizzando” il commercio della cittadina».

L’assessore Ivan Snidero, commenta: «Non è importante se il titolare è cinese o meno, quello che fa la differenza è la qualità del servizio. A Cervignano i cittadini cinesi hanno coperto alcune lacune. Parlo, per esempio, del negozio di sartoria che prima non c’era. Invece di lamentarsi sarebbe meglio lavorare di più per fare squadra».

Nel dibattito interviene il coordinatore locale della Lega Nord, Alberto Puntel. «L’apertura di nuovi negozi non è una minaccia alla nostra intraprendenza – le sue parole –. La minaccia sono gli studi di settore e la tassazione fuori controllo. Mi auguro che queste nuove attività siano oggetto degli stessi controlli che vengono effettuati per gli altri negozi».

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