Negozi, chiusure a raffica anche in via Garibaldi

GORIZIA. La crisi che sta letteralmente travolgendo il commercio nel centro cittadino si fa sempre più acuta.
Dopo i 7 negozi che, negli ultimi mesi, hanno chiuso i battenti nell’isola pedonale di corso Verdi (in parte trasferendosi altrove a causa degli affitti insostenibili, fino a 4 mila euro al mese), l’ultimo giorno dell’anno è stato anche l’ultimo giorno di lavoro per ben 4 attività commerciali situate nella vicina via Garibaldi, nonostante sia, quest’ultima, una delle arterie rese maggiormente attrattive dagli interventi di riqualificazione attuati nell’ambito del “circuito pedonale” del centro storico.
Quattro negozi, vista la brevità della via che congiunge il Corso alla piazza del Municipio (e il cui cuore è costituito dal teatro Verdi) equivale a dire poco meno della metà, ed è un dato che fa decisamente sensazione. La lista si apre con il punto vendita della Lacoste, uno dei negozi più prestigiosi del centro.
Il notissimo marchio del coccodrillo si era trasferito mesi fa da corso Verdi, ma ora ha dovuto definitivamente gettare la spugna. Sull’altro lato della carreggiata, partendo dall’ingresso al teatro e dirigendosi verso il Municipio, ecco altre tre chiusure.
Il 31 dicembre ha abbassato le saracinesche “Il bello delle donne”, grazioso negozio di cosmetici e altri prodotti in “rosa”. Cinzia, la titolare, ha affisso un simpatico manifesto di saluto “alle affezionate clienti” e ha offerto loro anche un brindisi all’ora dell’aperitivo.
Poco più avanti ha “sbaraccato”, nel complesso del Palazzo Unione, “Belli & Monelle” negozio di abbigliamento per bambini 0-12 caratterizzato da griffe di prestigio che aveva traslocato in via Garibaldi da via generale Cascino nella vana ricerca di un po’ di fortuna in più.
Infine, l’addio più doloroso, quasi alla fine della via: quello delle mercerie Madreperla, ex Primas (la cui famiglia è tuttora titolare dello stabile), uno dei negozi storici del centro.
«Chiudiamo la nostra gestione – ha detto la signora Odinea Bisiach – dopo 14 anni e mezzo. Purtroppo i costi di gestione sono sempre più gravosi, e si fanno sentire anche su attività come questa che poteva contare su un gruppo di consolidate acquirenti».
Ma, guardandosi attorno, nelle immediate vicinanze del Corso, ci si imbatte in altre chiusure freschissime: sempre il 31 si è “arreso” il piccolo ma caratteristico negozio di abbigliamento “Blow out”, mentre si parla di una chiusura in febbraio per Glenfield, (sempre abbigliamento).
Corre voce, infine, che il grande megastore Oviesse, che già ha aperto un punto vendita a Qlandia, potrebbe trasferirsi nel nuovo centro commerciale di Villesse, mentre l’ultimo piano di Sorelle Ramonda (ex Standa) è già stato chiuso.
Un quadro, insomma, a dir poco desolante, sul quale i commercianti di Gorizia e dell’Isontino si confronteranno in un’assemblea in programma entro febbraio.
Alla ricerca di antidoti contro un periodo che, davvero, più cupo non si può e che vede profilarsi all’orizzonte anche, a livello concorrenziale, la minaccia proprio del sopracitato shopping center di Villesse, che, con la nuova autostrada, sarà raggiungibile da Gorizia in pochi minuti.
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