Natività choc, l’autodenuncia: "Ho imbrattato io le vetrine"

PORDENONE. «Sì, ho imbrattato io la targa della galleria d’arte Hippocratica. L’ho fatto in un momento d’ira, perché non trovo giusto offendere un uomo che è morto in Croce. Io, come cristiano, mi sento molto offeso».
Parole dure, quelle del pordenonese Ferdinando Parigi che ha inviato una mail di “autoaccusa” alla redazione, confermando al telefono di essere stato l’autore delle scritte davanti agli spazi espositivi che tanto hanno fatto parlare, in questi giorni.
«Sono l’autore delle scritte sulla vetrina della galleria che ospita le tele di Saturno Buttò – ha scritto –. Ho inoltre inviato una mail di protesta» alla proprietà della stessa galleria.
«Mi pare di aver diritto di dire la mia a chi rappresenta Gesù come un fricchettone con gli addominali a tartaruga e un tatuaggio “Ihs” sul petto depilato, in compagnia di due teenager.
Non ho intenzione, né posso abusare del vostro spazio, di descrivere lo scempio che è stato fatto della Madonna. Provino a esporre le stesse opere in prossimità di una moschea, in un paese islamico».
Secondo Ferdinando Parigi, «nessuno al mondo ha il diritto di rappresentare oscenamente chi ha pagato con la morte in croce la propria bontà e il proprio coraggio.
In Friuli, bestemmiare è cosa di molti, anche mia purtroppo, quando sono molto arrabbiato, ma nessuno si vanta di questo né assurge al titolo di “artista” mettendo in rima baciata una serie di bestemmie. Credo in Gesù – conclude –, ma non riesco a porgere l’altra guancia».
Viceversa, Giampiero Brusca, che ospita la mostra nella sua galleria e che ha spiegato, sulle pagine del Messaggero Veneto, lo spirito della stessa, invia un appello agli amici: «Se ritenete credibile il valore culturale del mio operato, autentica la mia passione, chiedo di offrirmi un qualsiasi segno del vostro sostegno morale».
Sui social network il dibattito è eterogeneo. E' intervenuto, tra i tanti, anche l’ex presidente della Provincia e candidato sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani: «Questa gara a rivedere, reinterpretare o, peggio, banalizzare aspetti del sacro - come la Natività - sono piuttosto scontati. Direi che più che scandalizzare lasciano indifferenti».
Infine, la pagina Facebook dell’artista autore delle opere discusse, Saturno Buttò, si sta riempiendo di messaggi di solidarietà.
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