Natisone e Torre, ecco i divieti: stop a motocross, caccia e pesca

La Regione installerà la cartellonistica nell’area d’interesse comunitario da 604 ettari. Non si potranno più lasciare liberi i cani. Le misure per preservare biodiversità e identità ambientale

MANZANO. Scattano i divieti nel sito d’interesse comunitario “Confluenza Torre-Natisone”, riconosciuto a livello europeo.

Nelle prossime settimane, la Regione provvederà a installare la cartellonistica nell’area di 604 ettari che comprende i territori di Manzano, San Giovanni al Natisone, Chiopris Viscone, Trivignano Udinese e Pavia di Udine. Sarà vietato svolgere attività di fuoristrada con auto e moto, raccogliere, cacciare e catturare specie tutelate, alterare e ridurre la superficie dei prati stabili, introdurre specie non autoctone, tra cui anche pesci, e perfino lasciar vagare i cani nel periodo da aprile a luglio.

«L’area – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Manzano – è stata sottoposta a una serie di “Misure di salvaguardia generale” che mirano a preservare l’identità ambientale e le biodiversità dell’area. Inoltre, a partire dalla fine del 2013, l’area ha acquisito anche lo status di zona di speciale conservazione, e su di essa insiste un pacchetto di ulteriori e specifiche misure di protezione».

Tutto ciò per evitare che spuntino, come in passato, piste da motocross che possano deturpare l’ambiente e rovinare il contesto faunistico. Il sito, infatti, assume una certa importanza ornitologica per la presenza del gruccione, un variopinto uccello che costruisce il proprio nido in colonie, tra banchi di sabbia, e soprattutto dell’occhione, altra specie difficile da incontrare nel resto della regione.

Le acque dei due fiumi ospitano anche interessanti specie ittiche d'interesse comunitario come il vairone, il barbo padano, il cobite comune e l’oramai rara trota mormorata.

«Il territorio di Manzano, con il sentiero della Sdricca, l’area di Confluenza Torre- Natisone e il progetto del contratto del fiume Natisone, ha certamente delle carte importanti da giocare – conclude Beltramini –, e non mancheremo di cogliere le opportunità costituite dalla presenza di tali risorse».

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