Napoletani denigrati per i rifiuti La sexy-prof difende Pordenone

Dibattito nel salotto di Barbara D’Urso sul cartello di Roraigrande Tutti contro la città, nessuna istituzione chiamata a difenderla 

la curiosità



Ve lo ricordate il cartello appeso sul bidone delle immondizie «Lasciate pulito, non siamo a Napoli: civiltà significa rispetto della città in cui si vive»?. Ecco, era l’8 gennaio, quando venne immortalato a Roraigrande e rilanciato sui social. Ci fu l’indignazione generale.

Ebbene ieri pomeriggio del caso si è occupato Pomeriggio 5 e Barbara D’Urso ha chiamato a difendere Pordenone la professoressa Anna Ciriani, al secolo la sexy-prof. Che ben ha retto la parte: «A Pordenone non trovi una carta a terra e se la getti vieni multato e le sanzioni sono pesanti».

Apriti cielo che viene “accusata” di sostenere le tesi di quel razzista che ha appeso il cartello; viceversa, sostengono in studio, se una città è sporca è colpa del Comune e della società di trattamento dei rifiuti. Sia mai che qualcuno butti, in ogni dove del mondo, le carte a terra.

«Al Nord c’è ancora chi offende gli italiani del Sud?». Sono quelli che vanno nelle spiagge del sud e le insozzano di cartacce. Anna Ciriani intervista napoletani e pugliesi che abitano a Pordenone, lungo Contrada Maggiore (con tanto di cartina a terra): «Loro stessi dicono che la città è pulita e che al sud non è così». Altra rata di “razzisti”: «Non è rispettoso dire così», incalza Barbara nazionale.

L’argomento muore così. Segue, ironia della sorte, il caso del giornalista Alberto Gottardo, quello che nei social era stato scambiato per il consigliere comunale di Sacile “coperto” di proteste dal Sud. Sarà stata la giornata. Fatto sta che la difesa di Pordenone è stata affidata alla sexy-prof. Con tutto rispetto, magari ci saremmo aspettati un rappresentante istituzionale della città.

Sui social commentano: «Per un cartello scritto da un cretino la D’Urso è venuta a Pordenone». La questione è pesata. —



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