Muris di Ragogna, pre Tonin nella bufera

L’ammanco di 350 mila euro alla parrocchia: la Curia conferma, ma per ora nessun provvedimento nei confronti di pre Tonin Cappellari
San Daniele 4 gennaio 2013. Chiesa e canonica a Muris di Ragogna. Telefoto copyright Petrussi Foto Press
San Daniele 4 gennaio 2013. Chiesa e canonica a Muris di Ragogna. Telefoto copyright Petrussi Foto Press

RAGOGNA. Un fulmine a ciel sereno ha turbato la tranquilla comunità di Muris, un pugno di case sotto l’omonimo Monte, noto per il monumento ai Caduti del Galilea. La notizia che è proprio il parroco di qui, don Antonino Cappellari, da tutti conosciuto come pre Tonin, il sacerdote che si è autodenunciato per la sparizione di 350 mila euro della parrocchia, ha scosso i fedeli.

 L’inchiesta, in mano al procuratore aggiunto Raffaele Tito, con le indagini affidate al Nucleo investigativo dei carabinieri di Udine, è ancora in fase embrionale e i quesiti da chiarire sono molti. Come l’effettiva esistenza del presunto unico beneficiario dei soldi, secondo quanto avrebbe riferito lo stesso parroco agli inquirenti e ai vertici della Curia.

Intanto proprio dal palazzo arcivescovile di piazza Patriarcato non trapelano commenti. Si sa che per il momento non sono stati presi provvedimenti nei confronti del sacerdote 72enne, originario di Dogna e ordinato nel 1966, in attesa degli sviluppi della vicenda.

E’ lo stesso vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Guido Genero, a confermarlo: «E’ un caso delicato - osserva -, vedremo quali saranno le conclusioni della Procura, per ora preferiamo evitare altri commenti. Quello che è stato scritto sostanzialmente corrisponde a quanto sappiamo anche noi».

Se la Curia mantiene dunque la linea del silenzio, l’avvocato del parroco, Massimo Cescutti di Udine, dopo essersi consultato con il suo assistito, che definisce «attualmente molto confuso», vuole mettere alcuni punti fermi. «Non c’è alcun risvolto poco limpido in questo caso - precisa -. Probabilmente, alla fine delle indagini, emergerà che la vicenda è più complicata di quanto appare a una prima, sommaria, lettura. La notizia è filtrata, ma abbiamo bisogno ancora di qualche giorno prima di delineare una nostra strategia difensiva. Avremo colloqui ai più alti livelli con le persone coinvolte, poi decideremo.

Don Antonino è un po’ confuso, in questo momento. Va sicuramente a suo merito il fatto che abbia deciso autonomamente di parlare con i carabinieri, dopo essersi autodenunciato anche con i suoi superiori. E’ un aspetto che certamente sarà tenuto in debito conto».

Don Cappellari, dal 1983 parroco di Muris e dal 1981 di San Giacomo (nel Comune di Ragogna), è anche noto esponente e segretario di “Glesie Furlane”, il movimento fondato da pre Checo Placereani e portato avanti da pre Bellina. “Glesie Furlane” è nata negli anni Settanta, sulla spinta ideale del Concilio Vaticano II e nel contesto politico e culturale della coscienza autonomistica friulana. Accanto alla parrocchia di Muris c’è la canonica, che è stata ampiamente ristrutturata di recente.

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