Muore sul campo di calcio a vent’anni

Pochi passi di corsa e il portiere Fabio Zuccheri, di Crauglio, si accascia in allenamento

BAGNARIA ARSA. Ha fatto pochi passi, una corsa leggera, e si è accasciato al suolo. É morto così, mercoledì sera, a soli 20 anni, Fabio Zuccheri, sul campo di allenamento del Sevegliano, forse a causa di un problema cardiaco. Mercoledì, il ragazzo – residente a Crauglio di San Vito al Torre – si è presentato al suo primo allenamento con la squadra per la quale avrebbe ricoperto il ruolo di portiere.

E adesso una rosa posata sul terreno di gioco indica il luogo in cui tutto è accaduto, il posto dove per circa un’ora gli allenatori prima e i sanitari del 118 subito dopo hanno tentato invano di rianimare il ragazzo. Fabio purtroppo non ce l’ha fatta e il suo cuore ha smesso di battere proprio sul campo di calcio, quel rettangolo verde che costituiva da sempre lo sfondo dei suoi sogni.

Fabio Zuccheri, talento del calcio regionale, dopo aver già militato con altre con altre formazioni (tra le quali il Cesena, il Teramo, la Sambenedettese, il Vado), nell’ultimo anno aveva giocato con il Monfalcone e ora si accingeva a firmare il cartellino con il Sevegliano, un «ritorno alle origini» come lo definisce il presidente della società Francesco Vidal, visto che anche il padre e lo zio avevano vestito i colori giallo-blu.

«Sono frastornato e senza parole – prosegue il presidente, raccontando quanto successo mercoledì sera – . Fabio, arrivato verso le 20,10, è uscito dallo spogliatoio ed è andato a dare la mano al suo allenatore. Si accingeva a fare un po’ di riscaldamento con un giro di campo, ma dopo pochi metri ha barcollato. Ha provato a rialzarsi, ma non ce l’ha fatta. Subito il preparatore atletico dei portieri Paolo Gattesco, assieme all’allenatore Alessandro Orlando, ha iniziato i primi interventi di rianimazione».

Intanto sono partite le richieste di aiuto. Sul posto è arrivato un medico che abita a pochi passi, il dottor Eugenio Sclauzero. «Circa 7-8 minuti dopo è giunta – prosegue Vidal - l’ambulanza del 118, e poi l’automedica: quattro operatori sanitari si sono alternati, per circa un’ora, praticando il massaggio cardiaco, defibrillando e mettendo in atto tutte le possibili azioni per rianimare il ragazzo, ma non c’è stato nulla da fare». In tanti erano presenti all’allenamento.

Era il primo dopo la pausa estiva, in preparazione al campionato di Promozione. Per Zuccheri era anche il primo incontro con i compagni di squadra, la società, gli allenatori. «Il tesserino non era stato ancora firmato –racconta Vidal – , ma eravamo contenti che venisse da noi. Il nostro direttore sportivo ne aveva parlato molto bene. Ora siamo tutti sconvolti».

Sul posto sono intervenuti, come accade in queste circostanze, anche i carabinieri, in particolare gli uomini del Nucleo radiomobile di Palmanova. Saranno ora i colleghi della stazione di Torviscosa, comandata dal maresciallo Andrea Zomero, a condurre gli accertamenti sull’accaduto.

Il ragazzo era controllato ogni anno dal punto di vista medico dato che svolgeva attività agonistica. «Con il Sevegliano in particolare non aveva ancora eseguito la visita medico-sportiva –precisa il presidente – e abbiamo preso contatti con il Monfalcone per avere il certificato medico della visita precedente».

Il corpo è stato trasportato, dopo il nulla osta dell’autorità competente, all’obitorio di Palmanova in attesa dell’autopsia che farà chiarezza su quanto accaduto. Sul posto anche il sindaco di Bagnaria Arsa, Cristiano Tiussi, molto provato da quanto accaduto, anche perché conosce personalmente il papà di Fabio.

«Lo strazio dei familiari, arrivati sul campo – racconta – lacera il cuore. Una famiglia, purtroppo, già duramente provata da lutti precoci causati da problemi cardiaci. Esprimo ai suoi cari il più sentito cordoglio anche a nome della comunità e la stretta vicinanza alla società del Sevegliano, sconvolta da quanto accaduto».

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