Muore a 35 anni la colonna dell’ufficio turismo di Fagagna

FAGAGNA. Ha combattuto come una leonessa fino all’ultimo istante ma alla fine si è dovuta arrendere a quel male aggressivo e potente che l’aveva aggredita pochi mesi fa.
La comunità di Fagagna piange Federica Barbarino 35 anni, colonna portante dell’ufficio turistico della città. Pochi mesi fa le prime avvisaglie della malattia, che non le ha lasciato scampo: Federica è morta ieri mattina all’ospedale di Udine, dove era ricoverata negli ultimi tempi nel reparto di oncologia, trasferita dall’ospedale di San Daniele per l’aggravarsi delle sue condizioni.
Federica era minuta, uno scricciolo, ma, racconta chi la conosceva bene, nascondeva un carattere fortissimo. Federica era figlia unica e viveva con la mamma Alessandra, il papà Aldo era morto quando Federica aveva solo 6 anni. Mamma e figlia abitavano a San Giovanni in Colle, in via del tennis da moltissimi anni, la famiglia si era trasferita lì da Resia, cittadina d’origine dei Barbarino.
Ultimamente Federica, laureata in giurisprudenza all’Università di Udine era felicissima: aveva firmato il contratto a tempo determinato con la Caf-Uil dove lavorava nelle sedi di Udine, Tarcento e San Daniele. Non riesce a trattenere il dolore per la prematura scomparsa di Federica, Giorgio Ivan Peris, responsabile dell’ufficio turistico di Fagagna, quell’ufficio che Giorgio aveva tirato su proprio insieme a Federica. «Per me era come una figlia. Qua in ufficio – racconta – sono tutti i ragazzi in lacrime per lei».
La mamma di Federica era di madrelingua tedesca, lingua che aveva tramandato anche alla figlia: «È stato grazie a lei – racconta ancora Peris – che abbiamo allacciato, mantenuto e rafforzato i rapporti con i turisti di Austria e Germania. Era fondamentale quando da noi arrivavano turisti di lingua tedesca, grazie al suo contributo e al suo lavoro riuscivamo ad avere ogni anno sempre più turisti da quei paesi. Lei svolgeva un lavoro straordinario. La passione che aveva per questo tipo di lavoro era incredibile: quello all’ufficio turistico – spiega ancora – è un lavoro che abbiamo creato insieme.
Siamo partiti io e lei e abbiamo creato un gruppo fantastico, una struttura che ha ricevuto una lettera di encomio anche dallo Iat. Aveva una passione innata per questo lavoro e per il suo paese: era bellissimo vederla quando accompagnava i gruppi di turisti stranieri. Era uno scriccioletto con gli artigli di un’aquila, accompagnava questi gruppi e li incantava con la sua sapienza, le sue conoscenze, faceva diventare Fagagna il più bel paese del mondo. Per me e per mia moglie era come una figlia.
Oggi è stata una bella giornata di sole, bella come lei, e come una farfalla se n’è andata». Il sindaco, Daniele Chiarvesio, aggiunge: «C’è un sentimento di gratitudine per quello che ha fatto. Ci mancherà la sua passione contagiosa. Da parte mia e di tutta l’amministrazione la vicinanza a tutta la sua famiglia».
I funerali saranno celebrati sabato, alle 15, nella chiesa parrocchiale.
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