Muore a 31 anni la titolare del nido “Arcobaleno”

Cividale: Marilena Bordon era ammalata da qualche tempo, l’addio a Prestento. La giovane aveva avviato nel 2012 l’attività di via Perusini, vicino al palazzetto

CIVIDALE. Aveva solo 31 anni, c’era una vita davanti a lei. Con l’entusiasmo proprio della gioventù coltivava progetti, affetti, speranze: ma è arrivata una malattia crudele, che non le ha lasciato scampo e l’ha consumata fino a portarsela via.

Si è spenta sabato, dopo un calvario durato mesi e mesi, la cividalese Marilena Bordon, figlia di Natale, noto imprenditore della zona e già presidente del locale Lions Club; oltre al padre la ragazza lascia la mamma, una sorella e il fidanzato.

Straziata dal dolore e stremata da una situazione paradossale, per quanto frutto di buona fede (per più di tre settimane, infatti, in città e non solo si sono rincorse con insistenza voci sulla scomparsa della giovane, puntualmente arrivate ai genitori e regolarmente smentite), la famiglia ha scelto la via del silenzio. Nessuna comunicazione della morte di Marilena e un funerale fuori città, in periferia, per vivere il commiato nella riservatezza: la cerimonia delle esequie si è svolta nella chiesa di Prestento di Torreano, alla presenza dei parenti e di pochi intimi. Il vuoto che adesso resta faticherà ad allentare la sua morsa, questo lo si può facilmente immaginare.

Una fine prematura è sempre strappo brutale, ferita inaccettabile. Se poi, come nel caso di Marilena, arriva dopo un iter sanitario fatto di attese, illusioni e infine, purtroppo, disincanto, allora la lacerazione del distacco si amplifica inevitabilmente. E non solo tra i familiari.

Lo sconvolgimento è collettivo, e le ripetute gaffe di cui sopra – che hanno appesantito, e non poco, il fardello di chi è stato vicino alla giovane nei suoi ultimi giorni – ne sono la riprova. Attestano la vicinanza di un’intera comunità a persone colpite da una prova così dura, così ingiusta, viene da dire. Perché Marilena – che viveva con mamma e papà in via IV Novembre – era, appunto, nel fiore degli anni. Ed era bella, solare, vivace.

Qualche anno fa aveva avviato un’attività tutta sua, il nido d’infanzia Arcobaleno (lungo via Perusini, nei pressi del palazzetto polifunzionale e della piscina), coronando la vocazione a occuparsi dei piccolissimi. Vocazione maturata anche, verosimilmente, in ragione degli studi compiuti: nel 2004 si era diplomata all’allora liceo socio-psico-pedagogico, oggi delle scienze umane, di San Pietro al Natisone.

La notizia della fine della Bordon si è diffusa ieri, a Cividale, quando l'ultimo saluto si era ormai concluso: e il sentimento comune, adesso, è più che mai di solidarietà verso i suoi cari.

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