Multati gli autori della protesta: le lenzuola offendono il decoro

Maura Delle Case / san daniele
Multati per aver appeso un lenzuolo fuori dal proprio balcone in segno di protesta contro il piano dell’amministrazione comunale di dividere le sorti delle sezioni antica e moderna della Guarneriana e contro il demansionamento della sua ex direttrice, Elisa Nervi. Le sanzioni, di 40 euro ciascuna, sono state comminate fin qui a 4 persone (ma in arrivo ce ne sono altrettante) per la violazione dell’articolo 16 del Regolamento comunale di polizia urbana che al 1 comma vieta di «scuotere tappeti, panni ed oggetti similari su aree pubbliche o aperte al pubblico passeggio causando disturbo o danno alle proprietà o a persone sottostanti, nonché stenderli fuori dalle finestre o sopra la linea del parapetto di terrazzi o balconi prospicienti gli spazi ed aree pubbliche quando questo sia in evidente contrasto con il pubblico decoro».
Ed è quest’ultima fattispecie quella in cui, secondo la polizia locale, ricadono le lenzuola appese ai balconi dallo scorso febbraio quando una pioggia di teli bianchi ha fatto la sua comparsa fra terrazzi, balconi e facciate, ciascuno con un messaggio indirizzato al sindaco e alla sua maggioranza relativamente alle sorti della biblioteca.
Poco importa se le lenzuola siano state utilizzate come pacifici strumenti di protesta, non già stese ad asciugare sulla pubblica via. La multa è scattata ugualmente. Non subito. «Abbiamo dapprima invitato le persone interessate a ritirare le lenzuola» fa sapere il comandante della polizia locale, Leonardo Zucchiatti. Invito infruttuoso. I teli sono rimasti orgogliosamente al proprio posto, appesi a balconi e terrazzi di alcuni degli animatori del Civico comitato guarneriano che dinnanzi alle sanzioni ieri è tornato a far sentire la propria voce, denunciando la lesione di un diritto costituzionale. «L’espressione “in evidente contrasto con il pubblico decoro” indica un giudizio discrezionale e non obiettivo – afferma l’avvocato Aurelia Barna, presidente del comitato –. Un fatto invece è indubbio: viene leso il diritto di manifestare la nostra opinione, sancito dall’articolo 21 della Costituzione, legalmente di livello superiore a un qualsiasi regolamento comunale» continua Barna ricordando il dettato della Carta che recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
Barna si dice dispiaciuta per chi ha esposto gli striscioni a favore della Guarneriana, ma anche per tutti coloro che durante l’emergenza Covid-19 al balcone hanno appeso lenzuola e simili con su scritto “Andrà tutto bene”. «Mi dispiace anche per loro – conclude – perché immagino saranno a loro volta multati dall’amministrazione comunale. Se invece non scattassero queste ulteriori multe, saremmo legittimati a pensare che a San Daniele si punisce il pensiero quando diverge da quello dell’amministrazione in carica? Fosse così, sarebbe molto grave».
Va detto che il progetto di spostare la sezione moderna della Guarneriana è tutt’altro che archiviato. Anzi. Nel bilancio di previsione di recente approvato dalla giunta Valent compaiono 350 mila euro di stanziamenti per il riatto dell’ex albergo Italia, attuale sede della Moderna, in funzione di quella che sarà la sua futura destinazione d’uso, complementare all’antica, che vi troverà ulteriori spazi di sviluppo museale e digitale. Linea dunque confermata. Una linea che al comitato continua a non piacere, come testimoniano le lenzuola appese qua e là in città. —
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