Movida troppo rumorosa, Sos degli hotel alla Procura

Lignano, i gestori degli alberghi: i bar non rispettano gli orari e la musica è troppo alta. Molti clienti lasciano le stanze in piena notte, altri disdicono le prenotazioni

LIGNANO. C’è la Lignano della movida. Dei locali, delle feste, dei giovani. E c’è la Lignano di chi ama la vacanza tranquilla e che la sera vuole riposare. Eterno scontro tra due anime che ancora appaiono inconciliabili. C’è chi dice: «Così la città muore». E chi risponde: «Abbiamo il diritto di dormire».

Un braccio di ferro che si ripete estate dopo estate. Ma che in questa stagione vede unirsi, in un fronte compatto per dire basta a bar e locali trasformati in discoteche, molti albergatori della località. Che esasperati dalla musica alta hanno deciso di fare una segnalazione alla procura e al questore di Udine, ai carabinieri, alla polizia locale e al sindaco di Lignano Luca Fanotto, e all’Arpa Fvg.

Loro, i titolari degli hotel Italia Palace, La Goletta, Grand Hotel Marin, Vittoria, Blue Marine e Amalfi, hanno scritto per chiedere di porre fine a una situazione che li sta danneggiando. Con clienti che, innervositi per il rumore e i decibel altissimi, lasciano le stanze in piena notte, disdicendo la prenotazione, a volte senza saldare il dovuto.

Disagi, si diceva, dovuti alle continue serate organizzate nei locali vicini alle strutture alberghiere con concerti e musica «che si protraggono sino a tarda ora senza il minimo controllo sul volume adottato e sugli schiamazzi molesti dei loro clienti».

Ma i limiti ci sono: “coprifuoco” all’1.30
Lignano 23/24 Maggio 2015 pentecoste @Petrussi Foto Press Turco Massimo

«I pubblici esercizi – continuano – sono dotati di regolare autorizzazione rilasciata dall’amministrazione comunale che consente loro di protrarre l’orario per l’intrattenimento musicale fino all’una e trenta senza l’indicazione del limite sonoro. L’impianto dovrebbe essere già tarato ma non è così. I gestori non rispettano alcun limite e nessuno né dell’amministrazione comunale o delle forze dell'ordine verifica un tanto opponendo alle proteste la mancanza degli strumenti atti alla misurazione dei decibel».

Non si tratta di un caso isolato. Perché lo stesso problema di una convivenza mal digerita tra hotel, appartamenti e locali notturni, si ritrova anche in viale Venezia, in piazza Fontana, sul lungomare Marin e sul lungomare Trieste.

«C’è così da interrogarsi se l’amministrazione – dicono gli albergatori – o le forze dell’ordine deputate alla vigilanza reputino questa lamentata situazione una forma di sviluppo per il turismo di Lignano e se possa ritenersi normale che un bar o un locale pubblico possa trasformarsi in una discoteca all’aperto con i clienti che occupano la strada dovendo tutte le attività circostanti, per non dire gli occupanti degli appartamenti attigui, adeguarsi a questo tipo di vita e dimostrarsi tolleranti».

Per questo i proprietari degli hotel si chiedono «a che cosa siano servite le norme del piano comunale di classificazione acustica quando queste non vengono rispettate e fatte rispettare da nessuno».

E si appellano al Comune «per evitare che tale situazione, già di per sé insopportabile, dando luogo come già successo, a liti e querele, possa degenerare» e affinchè intervenga «per far cessare questo stato di cose salvo dover ricorrere a diversa sede per la tutela di quello che riteniamo essere un nostro diritto ossia quello di svolgere in maniera indisturbata e nella normalità la nostra attività lavorativa».

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