Morto Piero Vidoni: ha fatto grande la Saf e trasformato l’Udinese

Amava ricordare il suo professore Traunero che all’istituto Zanon ripeteva: “Chi è ragioniere è tutto”. Lui che questa professione l’ha esercitata per 55 anni – dal 1958 al 2013 – diventando un punto di riferimento per tutta la città. Con Piero Vidoni, morto ieri in ospedale, a 85 anni, dopo una breve malattia, se ne va un professionista affermato e apprezzato. Lui che nel 1976 trasformò l’Udinese da associazione sportiva a Spa sperimentando l’azionariato popolare con alcuni soci udinesi. Grande appassionato dei bianconeri, da presidente del collegio sindacale, accompagnava la squadra in trasferta e fu presente anche quando venne acquistato Zico. «Ricordo che dal Brasile mandò via fax il saluto che il calciatore – dice il figlio Luca, commercialista – aveva inviato ai lettori del Messaggero Veneto. Aveva un carattere gioviale ed era una persona equa ed equilibrata». Vidoni si era laureato in Economia e commercio all’Università di Trieste nel 1971 e nel mentre esercitava la professione di ragioniere commercialista. Del Collegio dei ragionieri era stato presidente per nove anni a cavallo tra l’80 e il ’90 diventando poi presidente onorario. Tante le operazioni importanti che gestì. Agli inizi degli anni ’80 fu il liquidatore del Cotonificio udinese spa che portò alla cessione dello stabilimento all’Università di Udine. Dieci anni dopo gestì la fusione delle quattro società di autolinee della provincia di Udine (Olivo, Ferrari, Collavini, Rosina) da cui nacque la Saf. Nella sua carriera professionale ha partecipato a Cda e a collegi sindacali delle maggiori realtà economico del Fvg. Vidoni lascia la moglie Antonia con cui il 9 maggio avrebbe festeggiato 60 anni di matrimonio. I funerali saranno celebrati sabato, alle 12, al Tempio Ossario. —

V.Z.

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