Morto Piccinin, fotografo di via Poscolle

Via Poscolle piange la scomparsa di uno dei suoi storici commercianti, il fotografo Luigi Piccinin, che quasi 50 anni fa aveva aperto il suo negozio nel cuore pulsante della città.
Nato nel 1937 a Pordenone, Luigi – Gigi per tutti gli amici – si trasferisce a Udine nel 1955, a 18 anni, assieme ai genitori. Il padre, Tranquillo, è infatti chiamato a gestire la storica bancarella che, in quegli anni, vende formaggio in piazza Primo maggio e che attualmente, dopo diversi passaggi di proprietà, è ancora attiva nelle vicinanze del ristorante “La ghiacciaia”. Ma la grande passione di Piccinin è la fotografia. Prima a livello amatoriale per poi diventare l’impiego di una vita. La svolta vera e propria arriva durante il servizio militare quando Luigi, a Roma, segue un corso di fotografia professionale ed è durante la “naja” che inizia la sua attività.
Ritornato a Udine apre lo studio vero e proprio, nel 1961, originariamente in via Manin, ma tre anni dopo si sposta in via Poscolle dove, a parte un trasferimento dal civico numero 50 al numero 46 per le maggiori esigenze di spazio, rimane sino al 2007 quando, ufficialmente, l’azienda passa nelle mani dei figli Paolo e Giancarlo. Lavoratore instancabile – non smetterà di frequentare il negozio nemmeno dopo la pensione -, era una di quelle che persone che sapevano trasmettere allegria grazie al sorriso spontaneo e a una riserva quasi infinita di barzellette che raccontava in continuazione. Ossessionato dalla qualità della stampa delle fotografie, trasmessa poi anche all’erede Giancarlo, aveva una vera e propria passione per i matrimoni, testimoniata dalle centinaia di nozze che, in mezzo secolo di attività, ha immortalato con la sua fotocamera.
E a differenza di tanti altri colleghi non ha mai temuto la modernità affrontando il passaggio dalla pellicola al digitale e l’avvento delle nuove tecnologie, che hanno completamente mutato il mestiere originario, con entusiasmo e tanta voglia di apprendere i segreti dei nuovi mezzi per immortalare emozioni e sentimenti delle persone. Uomo tutto casa, lavoro e chiesa, assieme alla moglie Maria Pia – compagna di una vita sposata nel lontano 1965 – era molto legato alla comunità parrocchiale di Santa Maria Assunta dove aveva attivamente contribuito alla costruzione della chiesa in via Cadore voluta da monsignor Nicola Borgo e dove ha continuato ad andare a pregare sino a poco tempo fa. E proprio nella “sua” Santa Maria Assunta avranno luogo, domani alle 10.30, i funerali di una delle memorie storiche del centro cittadino.
Mattia Pertoldi
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