Morto Mariano Collavini: tornò ferito dalla campagna di Russia

Bertiolo, aveva 98 anni. Solo per caso scampò al naufragio del “Galilea”. Il figlio Pietro: con lui se ne va un archivio storico della comunità

BERTIOLO. È mancato uno degli ultimissimi reduci della campagna di Russia, Mariano Collavini, di Bertiolo.

Aveva 98 anni e di mestiere aveva sempre fatto l’agricoltore, a parte qualche breve parentesi di lavoro per l’allevamento di trote. Le campagne di guerra le aveva fatte quasi tutte quelle della seconda guerra mondiale, ma era riuscito a tornare a casa dopo essere stato anche ferito.

Lucido fino all’ultimo, Mariano era una persona riservata, ma cordiale con tutti; si metteva volentieri a disposizione quando qualcuno cercava notizie sul passato di Bertiolo.

«Con lui se ne va un vero archivio storico della comunità – dice il figlio Pietro –: a volte chiedevano dall’estero la sua collaborazione per risalire alle radici familiari di bertiolesi emigrati. Aveva davvero una buona memoria».

Arruolato da alpino nel battaglione Vicenza, Collavini era stato comandato di andare a combattere in Grecia; solo perché la nave era al completo non è salito sul “Galilea”, risparmiandosi dunque un destino terribile.

Ma in Russia, dove era stato mandato successivamente, era stato ferito sul Don poco prima del Natale del 1942 e anche in questo frangente, nonostante tutto, era scampato all’imminente tragedia della ritirata.

Fra vicende che si possono immaginare, riuscì a rientrare in Italia per essere curato all’ospedale di Igea Marina, ma dopo solo un mese di congedo a casa, di nuovo la chiamata della Patria per la campagna di Jugoslavia. Dove però fu assegnato alle retrovie e poté riguadagnare Bertiolo in seguito all’armistizio dell’8 settembre, tornando a casa a piedi.

Una storia avventurosa e dolorosa, purtroppo mai scritta compiutamente nonostante diversi raccoglitori di memorie se ne siano interessati. Mariano commentava quelle tragedie con queste parole, ricordando l’apprensione dei familiari: «Se sapessi di avere un figlio in guerra come sono stato io, ne morirei di crepacuore».

Dopo la guerra, Mariano si è sposato con Pia Tilatti, sempre di Bertiolo, che lo ha lasciato vedovo alcuni anni fa. Cinque i figli: Pietro e Anna risiedono in paese, Maria a Mortegliano, Alessandra a Perteole; una figlia morì giovane. Sono state queste famiglie, in particolare Pietro che abita vicino alla casa paterna, a seguire Mariano negli ultimi tempi, quando non era più del tutto in salute.

Consigliere comunale negli anni Settanta, era stato iscritto all’Unirr per tanti anni, ma di recente le sue difficoltà di deambulazione gli impedivano di partecipare alle cerimonie di ricordo della campagna di Russia nel tempio di Cargnacco, dove andava con il pensiero di quanti, anche di Bertiolo, non avevano avuto la fortuna di sopravvivere alla guerra.

Gli alpini della sezione Ana del suo paese non mancavano di andarlo a trovare: lo scorso 24 ottobre gli avevano fatto una sorpresa arrivando in casa con la torta per il suo compleanno.

Saranno moltissimi, amici e conoscenti, a stringersi ai familiari per l’ultimo saluto, giovedì 2 gennaio, alle 15, nella chiesa parrocchiale partendo dall’ospedale di Palmanova, dove si è spento dopo un breve ricovero.

Mariano Collavini lascia un vuoto nella comunità, come esempio di lavoratore dedito alla famiglia e per il tributo dato alla pace. —


 

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