Morto il mecenate Teofilo Sanson

Si è spento nella sua casa di Verona, a 86 anni, Teofilo Sanson, imprenditore e fondatore dell’omonima azienda dolciaria e di gelati, grande mecenate sportivo, ma soprattutto, nella memoria dei friulani, lo storico presidente dell’Udinese (che ieri a Bologna ha giocato col lutto al braccio per ricordarlo), sotto la cui gestione la squadra riuscì ad abbandonare la serie C e a tornare in A, dopo 19 anni d’assenza. Nato a Conegliano nel 1927, ultimo di dodici fratelli, Teofilo Sanson cominciò la sua attività imprenditoriale nell’immediato dopoguerra quando aprì a Torino un piccolo chiosco di gelati che con il passare del tempo evolse prima in un laboratorio specializzato in provincia di Verona e in seguito in una vera e propria potenza del settore. Nel 1986, quando l’allora presidente della repubblica, Francesco Cossiga, lo nominò cavaliere del lavoro, l’azienda aveva raggiunto un fatturato di oltre 96 miliardi di lire e toccato la quota di oltre 200 dipendenti. Due anni dopo la Sanson finì in mani americane, ma nel 1994 Teofilo riuscì a riprendersela per cederla definitivamente, nel 2000, al gruppo Barilla.
La grande passione per il ciclismo portò Teofilo Sanson a incrociare più volte interessi ed emozioni con personalità e ambienti della Destra Tagliamento. Sono tre, in particolare, gli episodi per i quali l’industriale-mecenate si è legato per sempre al Pordenonese. Il primo riguarda Elio De Anna, l’ex presidente della Provincia e assessore regionale, ma soprattutto gloria del rugby italiano. Sanson era presidente del Rugby Rovigo, società nella quale De Anna militò dal 1972 al 1985, e portò la squadra veneta a vincere lo scudetto nel 1976 e nel 1979. Gli altri due aneddoti riguardano il ciclismo. Teofilo è stato il finanziatore del Gran premio Sanson, corsa a tappe premondiale per professionisti che si disputò per dieci edizioni dal 1987 al 1996. A Sacile si concluse la seconda prova della decima edizione: sul traguardo di piazza del Popolo si impose per distacco il belga Axel Merckx, figlio dell’irraggiungibile Eddy. Nel 2004, infine, Sanson regalò una cocente delusione ai tifosi pordenonesi e in particolare al Gruppo sportivo Caneva che aveva lavorato per anni alla candidatura del circuito del Castello quale sede dei campionati mondiali su strada portando la prova iridata a Verona, sua città di adozione.
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