Morto Franco Quadrifoglio: è stato preside di medicina

CIVIDALE. Si è spento venerdì sera, stroncato da una malattia contro la quale lottava, con grinta e tenacia, ormai da tempo, il professor Franco Quadrifoglio, persona molto conosciuta nella “sua” Cividale – dove risiedeva insieme con la famiglia –, ma non solo. Anche a Udine il professore ha lasciato il segno per il lungo impegno professionale nella facoltà di medicina e chirurgia dell’Università del capoluogo friulano, di cui è stato preside.
Quadrifoglio aveva 78 anni. Lascia la moglie Maria Cristina Novelli, anch’essa figura nota ai cividalesi per la sua attività politica – è da diversi anni consigliera comunale, in questo mandato con il gruppo degli Indipendenti –, e due figli, Mariachiara e Matteo.
In pensione dal 2010, il professore era ordinario di biologia molecolare; laureatosi all’ateneo di Napoli, nel 1961, in chimica industriale, Quadrifoglio vi rimase come borsista e professore a contratto fino al 1966. In quell’anno ottenne un incarico di ricerca ai laboratori dell’American Medical Association a Chicago, dove operò fino al 1967. Nel ’68, poi, divenne assistente ordinario e professore incaricato di chimica alla facoltà di medicina dell’Università di Trieste.
Nel 1980 ottenne la cattedra di biologia molecolare nel medesimo ateneo, alla facoltà di scienze. Nel 1986 si trasferì nella neo-istituita facoltà di medicina e chirurgia dell’Università udinese, di cui successivamente (dal 1999 al 2005) fu preside.
Ampia la sua attività di ricerca: oltre 150 le pubblicazioni, divulgate tramite riviste nazionali e internazionali. Gli interessi scientifici dello studioso – si legge sul sito dell’ateneo del capoluogo – «hanno spaziato dalla struttura dei polimeri sintetici a quella dei polipeptidi e proteine; si è occupato delle proprietà e delle applicazioni biologiche delle strutture insolite del Dna nonché, negli ultimi anni, dei meccanismi molecolari della risposta cellulare allo stress ossidativo».
A Cividale il professore era personaggio conosciuto anche, o forse soprattutto, per il suo ruolo di direttore e di infaticabile “anima” del periodico «Il Ponte» (al quale ha continuato a lavorare fino all’ultimo), che ha portato avanti, prime fra tutte, due grosse battaglie ambientali: quelle, cioè, per contrastare il progetto del terzo ponte urbano e l’ipotesi dell’elettrodotto Udine ovest-Okroglo.
I funerali saranno celebrati martedì, alle 16, in Duomo a Cividale. «A nome dell’amministrazione e della città – ha dichiarato il sindaco Stefano Balloch – esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia».
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