Morto don Pietro Degani, a Zuglio fu il parroco della ricostruzione dopo il terremoto

Lutto nella chiesa udinese. I funerali saranno celebrati a Zompitta

ZUGLIO. Lutto nella Chiesa udinese. È morto don Pietro Degani, parroco di San Pietro in Carnia a Zuglio per oltre quarant’anni e, da qualche anno, ospite della la Fraternità sacerdotale.

Nato l’8 luglio del 1928 a Zompitta, venne ordinato sacerdote il 6 luglio del 1952. Fu cooperatore parrocchiale a Basaldella dal 1952 al 1954, poi a Bertiolo dal 1954 al 1968, quindi venne nominato parroco di San Pietro in Carnia a Zuglio, comunità che guidò fino al 2010.

Ultimamente don Degani era ospite della Fraternità sacerdotale di Udine, le sue condizioni di salute, da qualche tempo, erano peggiorate.

A ricordarlo è monsignor Giuseppe Cargnello, legato a don Degano da una fraterna amicizia. «Don Degano era una persona schietta, di animo buono – ricorda – un prete amico, a volte un po’ ostico nei confronti delle istituzioni, ma era una persona incapace di portare rancore a chicchessia, era molto vicino ai suoi parrocchiani e agli studenti delle scuole di Tolmezzo, dove insegnò per alcuni anni.

Era facile volergli bene» aggiunge don Cargnello. E infatti fu molto doloroso il suo distacco dalla parrocchia che aveva seguito per decenni a Zuglio e dove il suo impegno, nel periodo post sisma, si caratterizzò per la determinazione a ricostruire il patrimonio chiesastico.

Fondamentale il suo contributo per l’edificazione della “cattedrale della Carnia”, la parrocchiale di San Pietro che risorse dall’antica pieve e il progetto per la creazione di un Museo archeologico che avrebbe dovuto ospitare anche gli oggetti di arte sacra legati alla pieve.

«Ma proprio al periodo del cantiere nella parrocchiale risale un furto che per don Degani comportò una grande sofferenza, ovvero la sottrazione di 14 statue lignee realizzate da Domenico da Tolmezzo nel 1981. Fece di tutto per riconsegnare alla comunità quel patrimonio, finchè un abile artigiano le realizzò in legno, che tornarono ad arricchire la chiesa. Il Giubileo del 2000 fu un’occasione per numerosi restauri di opere d’arte e videro don Degani in prima fila.

Legato al gruppo di Glesie furlane, affidata alla marilenghe numerose omelie e nelle conversazioni amava usare metafore ispirate alla natura e dell’uccellagione, una sua antica passione. I funerali del sacerdote, presieduti dall’arcivescovo monsignor Andrea Bruno Mazzocato, saranno celebrati domani alle 15.30, a Zompitta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto