Morta la moglie del conte d’Adda

Marie Angliviel de la Beaumelle aveva 50 anni. A Vistorta la ricordano come «una donna speciale»

SACILE.

La morte sembra più crudele quando, improvvisa, afferra e spezza la bellezza solare, la dolcezza fatta donna. Quando il lutto colpisce una famiglia importante. Una famiglia legata a filo stretto alla storia di Sacile, quale quella dei Brandolini d’Adda, che piangono la scomparsa di Marie Angliviel de la Beaumelle. «Si è spenta a 50 anni a Parigi la moglie del conte Brandino». La notizia comparsa sui media internazionali ieri mattina è rimbalzata a Sacile, destando sconcerto e dolore. Una donna straordinaria e «bella anche nell’anima»: la ricordano così in riva al Livenza, quando Marie abitava nella tenuta di Vistorta.

«È stato uno choc – ha commentato un residente di Vistorta, dov’è la tenuta dei conti – La contessa, col marito Brandino, ha costruito la storia degli ultimi vent’anni della nostra comunità». «Una donna straordinaria, molto legata a Vistorta – è addolorato Isidoro Gottardo, amico personale del conte Brandino – La contessa Marie metteva a proprio agio le persone più semplici. Era molto amata nella comunità, assieme al marito Brandino. In questo luttuoso momento sono vicino alla famiglia». Massimo riserbo dallo staff dell’azienda di Vistorta: il silenzio, il cordoglio ed il dolore sono consegnati al ricordo.

Il “buen retiro” era stata la villa circondata del parco, nei primi anni del matrimonio dei conti. Da tempo vivevano a Venezia, a palazzo Brandolini, ma la tenuta di campagna è rimasta nel cuore della coppia: il conte Brandino dirige l’azienda ed il “rosso Vistorta” è il vino blasonato che esporta nel mondo.

Marie Angliviel de la Beaumelle era arrivata a Vistorta nel 1987, dopo il matrimonio a Parigi: figlia di Armand Angliviel de la Beaumelle e Béatrice Juliette Ruth de Rothschild. Borghesia francese ed aristocrazia europea, nelle nozze col figlio di Cristiana Agnelli e di Brando Brandolini d’Adda conte di Valmareno. I tre figli Guido, Marcantonio e Gioacchino hanno passato l’infanzia nella tenuta liventina, nello scenario incantevole di giochi d’acqua e boschetti di bambù.

La villa si affaccia su un parco all’inglese di sette ettari, in uno scenario davvero inusuale per il lembo di Friuli, perché sembra lo Yorkshire. Alcuni alberi risalgono alla fine dell’Ottocento e sono stati piantati dal grande paesaggista inglese Russel Page, chiamato nel 1965 dal conte Brandino a ridisegnare gli spazi esterni. La villa aveva aperto le storiche cantine, il parco e la serra domenica scorsa, a numerosi visitatori, incantati dalla bellezza della natura. Ieri la tragica notizia.

Chiara Benotti

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