Morta a 97 anni un’ospite di Villa Masieri

Luigia Romanello, di Basaldella, era positiva al Covid: è il primo decesso nelle strutture asssitenziali di Tricesimo

CAMPOFORMIDO.  Nel centro assistenziale per non vedenti Villa Masieri di Tricesimo è mancata, positiva al Covid-19, Luigia Romanello vedova Gorasso, di 97 anni, di Basaldella. È il primo decesso che avviene in questa seconda ondata di pandemia nelle strutture assistenziali del Comune di Tricesimo, dove ci sono anche due centri per minori con disabilità – a Fraelacco e a Villa Veroi – e una casa di riposo comunale. Come informa il sindaco, Giorgio Baiutti, la residenza per anziani ospita 85 persone, di cui otto sono in isolamento perché positivi, mentre sono stati chiusi a Fraelacco il centro medico e la scuola primaria speciale.

«Villa Veroi è rimasta fortunatamente indenne da contagi, mentre a Villa Masieri 15 ospiti su 35, oltre ad alcuni operatori, hanno contratto l’infezione. Sul territorio, 75 positivi fra i residenti, ma nessuno ospedalizzato. Una situazione, dunque, sotto controllo – conclude Baiutti – in particolare per l’impegno del vicesindaco Renato Barbalace».

Purtroppo però Luigia Romanello non ce l’ha fatta: il virus ha vinto sull’età e sulle patologie pregresse. Sempre vissuta a Basaldella, non aveva potuto studiare avendo altri quattro fratelli. Da sposata, aveva fatto la casalinga e la madre di famiglia, aiutando in campagna il marito Edoardo Gorasso, mancato 14 anni fa.

«Una donna bravissima, di cuore, accogliente e devota» così la descrive il compaesano ex vicesindaco di Campoformido Paolo Fontanini, aggiungendo parole di vicinanza ai figli Piergiorgio e Maria Rosa, pure abitanti in paese. Luigia, per tutti “Gjigjute”, una donna che non si tirava indietro se c’era da dare una mano: «Ha fatto iniezioni a tutti – racconta la figlia –, da noi sempre bolliva il contenitore della siringa di vetro».

Da 19 mesi, poiché affetta da grave cecità e altre patologie, era ospite del centro di assistenza specializzato di Tricesimo, dove passava la giornata in compagnia di altri anziani, ascoltando e raccontando fatti della sua giovinezza, di cui aveva una memoria straordinaria. Ultimamente le sue condizioni si erano aggravate e non era più autonoma negli spostamenti. La lontananza dai familiari per la pandemia, nonostante le frequenti telefonate con i figli e l’affettuosa e competente attenzione degli operatori, le avevano fatto perdere la volontà di combattere per la vita. Si è spenta il giorno del suo compleanno.

Luigia lascia nel dolore, oltre ai figli e altri parenti, una sorella che abita in paese e un’altra a Udine. L’ultimo addio nella fede martedì 22 dicembre alle 14.30 nella parrocchiale di Basaldella, partendo dalla casa funeraria Mansutti di Udine. I figli esprimono gratitudine al personale di Villa Masieri per le amorevoli cure.

Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto