Moneta di “Porto Latisana” martedì all’asta a Vienna

LATISANA. Portus Latisanae. Porto Latisana. Un porto fluviale più volte raccontato dagli storici come strategico, del quale si hanno le prime testimonianze scritte a partire dalla fine del XII secolo. Ma i resti archeologici trovati in zona, danno conferma alla tesi di chi collega l’origine del porto, (che a quanto pare proponeva accordi economici più favorevoli di quello di Aquileia e per questo era frequentato da chi commerciava oltralpe, ma anche da combattenti e pellegrini), all’epoca romana.
A conferma dell’importanza attribuita al porto di Latisana, l’autorizzazione a coniare moneta, un denaro scodellato in argento del quale oggi ci sono solo otto esemplari al mondo.
A riaprire i libri di storia e a riportare d’attualità il denaro medievale coniato a Latisana, l’annuncio che martedì, alla famosa casa d’aste “Rauch” di Vienna, nell’ambito di una tradizionale asta di rare monete antiche e moderne, verrà posto all’incanto anche uno degli otto esemplari, finora ufficialmente noti, del denaro medievale di Porto Latisana: quella proposta a Vienna – confermano gli storici – è una moneta dall’aspetto un po’ deteriorato, eppure il battitore d’asta partirà da un’offerta minima di 4 mila euro.

Qualche anno fa, a New York andò decisamente meglio: nel 2009 infatti la rinomata casa numismatica “Lanz” di Monaco di Baviera, in occasione della 37ª convenzione numismatica internazionale, ospitata al Waldorf Astoria Hotel, pose in vendita un altro pezzo del denaro “scodellato”.
Un esemplare con un ottimo stato di conservazione e con la medesima iscrizione di quello che andrà all’asta a Vienna e l’offerta minima partì da 20 mila dollari. Purtroppo le cronache non danno notizia in merito a chi si sia aggiudicato quel fascinoso tassello della storia medievale di Latisana, nè a che prezzo. Probabilmente finirà così anche per l’asta di Vienna: di sicuro però l’attenzione che viene riposta, dai collezionasti mondiali, a questa moneta medievale, dà il peso del valore e della rarità che gli esperti attribuiscono alla stessa.
«Si tratta di una moneta in argento, del peso di circa 1,1 grammi e di tipo “scodellato”, battuta tra la fine del 1100 e l’inizio del 1200, in aspra concorrenza con la moneta del patriarca di Aquileia, da Mainardo II ed Engelberto III, conti di Gorizia, per incrementare i commerci e le entrate doganali nel loro fiorente porto di Latisana – spiega lo storico Vinicio Galasso, che segue con molta attenzione le vicissitudini della moneta coniata a Latisana –. Gli esemplari differiscono in parte fra loro nelle figure e iscrizioni coniate nei due lati, a certificazione di vantaggiose e plurime emissioni.
Sulla parte concava della moneta, o dritto, è raffigurato un prelato assiso su una cattedra e reggente con una mano il pastorale e con l’altra il Vangelo. La raffigurazione è contornata da una scritta che varia e nel caso della moneta che andrà all’asta a Vienna cita “portute sana”. Sulla parte convessa, o rovescio, due orlature perlinate contornano un tempio a quattro aule con timpano, sulle cui estremità si ergono due torri gemelle, che fronteggiano una croce».
Per chi volesse dare un’occhiata alla moneta di Latisana, un esemplare è esposto nell’atrio della filiale della banca popolare FriulAdria, in piazza Indipendenza, mentre altri esemplari sono conservati nel museo nazionale di Budapest.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto