«Mondo in evoluzione Impossibile prevedere quale sarà il futuro della Base di Aviano»
L’INTERVISTA
Dario Bortolin
enri lisetto
Dopo due anni al comando del 31° Fighter wing statunitense ad Aviano, il brigadiere generale Daniel T. Lasica venerdì 5 giugno passerà il testimone al parigrado Jason E. Bailey, proveniente dal Pentagono. Lasica, destinato a un «prestigioso incarico in un teatro operativo, che lo terrà lontano dalla sua famiglia per un anno», come si evidenzia in Base nel dare conto del cambio di comando, è il primo a sbilanciarsi sul futuro di Aviano. «Difficile fare previsioni, il mondo è in continua evoluzione» afferma. Di certo, nella sua permanenza in terra pedemontana, ha inteso condividere la cultura “a stelle e strisce” con la comunità ospitante: nel 2019 oltre 30 mila persone, tra italiani e americani, hanno partecipato a quattro grandi eventi in aeroporto. «I miei figli ricorderanno per sempre l’Italia e gli italiani e il vostro amore per la famiglia: avrete sempre un posto speciale, mi rammarico di non avervi potuto salutare tutti a causa del Coronavirus» sottolinea. E da Aviano giungono i ringraziamenti per l’impegno profuso nei due anni alla guida degli avieri statunitensi, a partire dal comandante dell’aeroporto, il colonnello Luca Crovatti, il quale ha la certezza che «ci sarà un elevato livello di collaborazione anche col generale Bailey». Per Bailey è un ritorno in Base, c’era già stato dal 2011 al 2013, inquadrato nel 31° Fw.
Comandante Lasica, è tempo di bilanci. Arrivò appena completato il trasferimento del reparto di controllo aereo dalla Germania e durante lo spostamento degli elicotteri dall’Inghilterra...
«In questi due anni le nostre priorità sono state la missione, i nostri militari e le famiglie al seguito. Il 31° Fw ha preso parte a diverse esercitazioni, anche internazionali e a guida Nato».
Che idea si è fatto dell’Italia e degli italiani?
«La mia famiglia adora gli incantevoli paesaggi e le vostre montagne, per non parlare delle prelibatezze gastronomiche. È diventata una tradizione di famiglia fare colazione in città, il sabato mattina, e provare nuove specialità. Vivere un’esperienza in questo Paese cosi bello ci ha fatto dimenticare le piccole difficoltà incontrate, per esempio dovute alla differenza linguistica».
Difficoltà si sono avute, non solo nel passato, in altri ambiti,come evidenziano le cronache locali. Uno è certamente quello legato alla circolazione stradale. Si ha la sensazione che gli incidenti che coinvolgono personale americano siano più frequenti, alcuni con gravi conseguenze. C’è forse la necessità di rafforzare la prevenzione?
«Il 31° Fw organizza diverse iniziative dedicate alla sicurezza stradale, con il supporto di personale italiano preposto ai rapporti di collegamento tra gli enti. È in atto una campagna di educazione stradale continuativa. Il nostro obiettivo rimane la sicurezza del nostro personale, delle famiglie e di tutta la comunità ospitante».
Uno sguardo al futuro. Nel tempo si sono aggiunte unità al contingente americano, e ciò contrariamente a chi affermava un depotenziamento della presenza statunitense ad Aviano per rafforzare altri Paesi, come la Polonia. In Polonia , a Lask, il 31° Fighter Wing è ormai di casa. In base alla sua esperienza, ora ad Aviano si è raggiunta la massima capacità dal punto di vista operativo o ci sono margini di ampliamento?
«Il mondo di oggi è in continua evoluzione ed è difficile fare previsioni sul futuro del 31° Fw ad Aviano».
In una pubblicazione del 2009, l’allora tenente colonnello Christopher S. Sage, ridiscutendo la presenza militare americana in Italia e riferendosi alle basi di Vicenza e Aviano, aveva parlato di difficoltà nei rapporti con le comunità italiane. Sono passati undici anni, com’è la situazione?
«La collaborazione e le ottime relazioni con la comunità italiana che ci ospita saranno sempre un punto cardine per il successo della missione ad Aviano. Basandomi sull’esperienza personale, posso affermare senza ombra di dubbio che i rapporti tra le comunità sono ottimi. Lo vediamo, per esempio, nel programma Vicini Americani, recentemente ideato proprio per avvicinare la comunità statunitense agli italiani: è stato recepito positivamente».
Come riesce a conciliare un lavoro di responsabilità con una famiglia numerosa?
«Mia moglie Kelli è una compagna fantastica. Si prende cura dei nostri otto figli, stando sempre al mio fianco, oltre a dedicarsi ai nostri avieri e alle nostre famiglie del 31° Fw».
Signor comandante siamo al congedo.
«Vorrei ringraziare l’Aeronautica militare italiana per la collaborazione e il proficuo supporto alle attività quotidiane del 31° Fw, molto apprezzate anche dalla catena gerarchica dell’Usaf. Senza il lavoro professionale degli uomini e delle donne del Comando aeroporto di Aviano, guidati attualmente dal colonnello Luca Crovatti e prima dal colonnello Vincenzo Tozzi, non saremmo mai riusciti a raggiungere gli obiettivi della nostra missione». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto