Ministipendi ai consiglieri comunali: Udine 260 euro, Trieste fino a 1.200

UDINE. Gettone addio, arrivano i compensi fissi. Ma il presidente del consiglio comunale di Udine, Enrico Berti chiede di rivedere il criterio di calcolo dell’indennità che «rischia di penalizzare i comuni virtuosi: a Udine i consiglieri prenderebbero 260 euro contro i 1.200 di Trieste».
Cambiano quindi le regole per gli “stipendi” dei consiglieri comunali che d’ora in poi potrebbero ricevere un mensile indipendentemente dal numero di sedute al quale saranno chiamati a partecipare.
Con l’approvazione dell’assestamento di bilancio estivo, la Regione ha infatti approvato una modifica alla norma per i Comuni sopra i 25 mila abitanti della nostra regione – ossia i quattro capoluoghi di provincia Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia con l’aggiunta di Monfalcone – che avranno la possibilità di cancellare il “gettone di presenza”.
In teoria la modifica voleva essere un modo per ridurre i costi della politica e anche per evitare il ricorso, sempre possibile specialmente nei Municipi più grossi, a un numero cospicuo di convocazioni delle Commissioni e dei Consigli comunali che con il gettone si traduceva in un incremento della spesa.
E fino a qui tutto bene. «Il problema - spiega Berti, eletto nella fila di Forza Italia - nasce con il sistema previsto per il calcolo dell’indennità che tiene conto della media della spesa degli ultimi tre anni. In questo modo chi ha cercato di limitare i costi viene paradossalmente penalizzato rispetto a chi ha forse esagerato con le convocazioni.
Sulla base di una stima dei nostri uffici infatti ai consiglieri di Udine spetterebbe un compenso mensile di circa 260, una somma in linea con Pordenone e Gorizia, ma non con Trieste che potrebbe arrivare a ricevere fino a 1.200 euro, quasi cinque volte tanto».
Ecco perché Berti, che la prossima settimana incontrerà gli altri presidenti del consiglio, intende chiedere una modifica. «Voglio coinvolgere anche i consiglieri regionali per fargli presente questa sproporzione che mi pare ingiustificata. Se l’obiettivo, che penso sia condiviso da tutti, è quello di razionalizzare le spese, penso che, pur tenendo conto delle diversità, non si possa accettare un trattamento economico così iniquo».
La richiesta di estendere l’indennità di presenza ai consiglieri comunali dei Comuni capoluogo era partita proprio da Trieste quasi due anni fa. Detto che la scelta di mantenere il meccanismo legato ai gettoni di presenza oppure passare alle indennità sarà sempre nelle mani dei singoli Comuni, il centrodestra regionale ha deciso di non fermarsi alla sola richiesta arrivata da piazza Unità e di estenderla, come detto, a tutti i comuni sopra i 25 mila abitanti.
Al momento i consiglieri comunali di Udine ricevono un gettone di presenza di 104 euro lordi per ogni seduta di consiglio comunale o di commissione. Il che significa che chi fa parte di un gruppo numeroso e partecipa a una sola commissione può guadagnare dai 208 ai 312 euro lordi al mese, circa 240 netti, mentre chi fa parte di un gruppo cosidetto unicellulare e di conseguenza è componente di tutte le sei commissioni può arrivare a 728 euro lordi al mese o anche di più. In caso di passaggio all’indennità mensile quindi sarebbero proprio i componenti dei gruppi consiliari più piccoli a essere maggiormente penalizzati.
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