Ministero e Coni investono nel progetto dell’Udine United

Concesso, unico in regione, un contributo da 609 mila euro «Campo sintetico e pensiamo a una squadra di non vedenti»
Simone Fornasiere



La società Udine United Rizzi Cormôr, unica in regione, ha ottenuto un finanziamento ministeriale di 609 mila euro per la riqualificazione degli impianti sportivi, nel caso specifico per il “Renzo Capocasale” di viale dello Sport. Una somma importante che sarà utilizzata in parte (505 mila euro) per la trasformazione del terreno di gioco da erba naturale a quella sintetica e, per la restante cifra, per la creazione di un progetto sperimentale teso alla formazione di tecnici e dirigenti locali, uniformati con gli stessi standard qualificativi. Un successo unico, quello ottenuto dall’Udine United, unica compagine in regione ad essere risultata tra le aventi diritti al finanziamento. Niente male considerando che, sulle 3.300 domande (40 delle quali del Friuli Venezia Giulia) presentate al Dipartimento dello sport, solo 420 hanno ottenuto esito positivo.

Un progetto, questo, ideato e condotto dall’avvocato Roberto Nitto, consulente sportivo della società. «Stiamo lasciando un segno per le future generazioni – le sue parole –. Una traccia indelebile per l’attività dei ragazzi. Fortunatamente avevo già esperienza in materia e questo ha aiutato nella scrittura di un progetto complesso, composto da circa 800 pagine. Ringrazio il presidente Elio Moretti che, dopo tanti anni vissuti in ambito calcistico, continua a metterci tanta voglia, affidando a giovani professionisti idee innovative e creative in ambito sportivo e culturale».

Resta ancora da definire la data in cui avranno inizio i lavori di rifacimento del manto erboso, che potrebbero non essere gli unici visto che l’Udine United è ancora in attesa del responso degli altri bandi a cui ha partecipato: quello regionale di 50 mila euro per dotare il centro sportivo dell’impianto di illuminazione, oltre a quelli nazionali denominati “Quartieri” (100 mila euro) per andare incontro alle esigenze di soggetti vulnerabili e “Inclusioni” (15.000) per creare una squadra di non vedenti. E proprio al quartiere limitrofo va il pensiero dello storico presidente della società, Elio Moretti.

«Crediamo molto nel sociale – spiega Moretti – e la zona mi ha dato fiducia in questi 40 anni in società. Ringrazio il comune di Udine per avere fatto lo stesso: ci ha già dato la concessione edile capendo che questo è ossigeno per i giovani. Andremo a coprire i costi gestionali delle famiglie, diminuendo le quote associative. Non faremo selezione: il mio volere è che un bambino non pianga quando viene rifiutato da una squadra».—

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