Milano sceglie la modella: il 2013 è Francesca da Udine

UDINE. Francesca a tutto pensava. A vent’anni ti sfugge l’ottimismo. Però, stampata in copertina di Donna Moderna «ci voleva fantasia». Si parte così, senza una consapevolezza precisa.
«Io modella mai, se non per allenare mia sorella Beatrice, gasata di fotografia». La folgorazione della zia Laura, un’abbonata fedele della rivista Mondadori. «Manda due scatti, dai, cercano belle ragazze».
Il nuovo trend popolare del settimanale di Segrate: la femmina che si può incontrare al supermercato o a teatro. Volti anonimi e bellissimi. Basta cercare. Tac. La Ravanelli, from Udine centro, è finita laddove osano soltanto le dive.
«Non ci credi più di tanto - racconta spigliata la diciannovenne - lo fai e basta. Mi arriva la telefonata il giorno prima degli scritti della maturità. Oh Dio, no! Devo rinunciare, per forza. Amen, dico, è destino. Me ne dimentico. A luglio, drinn, squilla il cell. Loro. Caspita! “Domani a Marsiglia, ce la fai?”. Accidenti, così, subito. Ma certo. Butto in valigia due cose e parto».
Una vita da ala di pallavolo, Francesca. «Dai sei anni ad adesso. Gioco nella Selena volley in prima divisione. Guai se non avessi quello sfogo».
Studi di agraria «ma punto a Logopedia o a Veterinaria. Mi affascina insegnare ai bimbi così come occuparmi degli animaletti. Mamma mia questo fa, si vede che mi ha un po’ condizionato».
Insomma, siamo rimasti a un viaggio da fare. «Arrivo a Marsiglia, accoglienza super. La mattina successiva appuntamento alle 6 del mattino. Si esce dalla città verso la campagna. Una villa da sballo. Tutti gentilissimi. Dai fotografi ai truccatori. Per fortuna non mi fanno infilare il tacco 12 e abiti impegnativi. Non sono proprio il tipo. Più maschiaccio, direi. Genere hippy, roba da anni Sessanta. Fantastico. Alle sette di sera siamo ancora lì. Stanca e ai massimi. Finito. Mi chiedono semmai un giorno... volessi... So che non succede spesso. Torno a casa».
Ormai carriera aperta. Passerelle, posti così? C’è un margine al sogno? Ci pare donnina col piede ben conficcato a terra. «Mai avuto velleità. Né televisive, né modaiole. Sono 1.65, non è altezza richiesta. Comunque se richiamano non mi tiro indietro».
Tastiamo altri terreni. Politica, per esempio. Ne parlate tra amici? «Non molto. Anche se ognuno ha le idee chiare. E poi, dai, in televisione non si mostra altro. Da farti venire la nausea».
Il picco di gioia di tutta questa bella storia? «L’espressione felice e orgogliosa del mio moroso Davide con la rivista tra le mani». Dolce Francesca.
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